ASIA/INDIA - L'impegno delle religiose di "Talitha Kum" contro il traffico di esseri umani, durante la pandemia

venerdì, 17 luglio 2020 tratta esseri umani   solidarietà   suore   ordini religiosi  

New Delhi (Agenzia Fides) - Un gruppo di suore indiane è fortemente impegnato per contrastare il fenomeno del traffico di esseri umani durante la pandemia di Covid-19. Il movimento "AMRAT - Talitha Kum India", alleanza asiatica di religiose contro la tratta di esseri umani avviata nel 2009, è particolarmente attenta e attiva in questa fase, in cui i trafficanti possono approfittare della situazione contingente.
La tratta di esseri umani è il secondo fenomeno criminale meglio organizzato in India, accanto al traffico di armi e di droga. Diverse organizzazioni, sia governative che non governative, sono coinvolte nell'affrontare questa enorme sfida. AMRAT - Talitha Kum India ha sviluppato alcune strategie, operando nella prevenzione, nel salvataggio, nella protezione, nella riabilitazione, nel reinserimento delle vittime, nel collegamento in rete.
"Molte persone sono vulnerabili al traffico di esseri umani durante la pandemia di Covid-19: la perdita di lavoro, le difficoltà a tornare nei villaggi nativi e l'indigenza contribuiscono a renderle esposte al traffico di esseri umani", afferma a Fides suor Jyoti Pinto, della Congregazione delle Suore del Piccolo Fiore di Betania, fondatrice di AMRAT - Talitha Kum India. "Una persona può essere venduta più volte; siamo di fronte alla realtà straziante della schiavitù moderna, che è la tratta di esseri umani" rileva.
Suor Jyoti Pinto ha motivato non solo la sua congregazione, ma anche gli altri ordini religiosi ad unirsi per combattere questo crimine atroce: grazie a suor Arpan, che vive a Nuova Delhi, capitale dell'India, e a suor Prema, residente a Guwahati, capitale dello stato di Assam, nell'India nord-orientale, l'organizzazione ha raggiunto migliaia di donne e bambini bloccati in diverse parti dell'India nord-orientale durante il lungo lockdown imposto per contenere la diffusione di Covid-19 dal 25 marzo. Le suore non solo salvano le donne e le ragazze dalla tratta di esseri umani, ma le aiutano a sopravvivere organizzando iniziative di sostentamento e di reintegro nella società.
Molte donne delle comunità rurali indiane si trasferiscono in altre città con la speranza di una vita migliore e di prospettive di lavoro. Tuttavia il processo diventa spesso una trappola. I trafficanti scelgono le comunità vulnerabili - come quelle con poche prospettive di reddito o colpite da guerre o catastrofi naturali - usando il sogno di una vita migliore come esca. Le ragazze si ritrovano a lavorare come prostitute, aiutanti domestiche, operaie, mendicanti. A volte sono vittime di matrimoni forzati.
Per contrastare il fenomeno, è essenziale fare rete: anche se non direttamente membri di AMRAT, vi sono circa 100mila suore cattoliche che lavorano silenziosamente nell'apostolato, che vanno in villaggi, strade, campi profughi, scuole, ospedali, piantagioni di tè, prigioni, baraccopoli, segnalando potenziali situazioni di presenza di trafficanti di esseri umani.
Ogni anno, migliaia di casi di tratta vengono segnalati alle autorità indiane; tra il 2011 e il 2018, sono stati segnalati 38.508 casi, sulla base di dati governativi.
Il Global Slavery Index stima che 8 milioni di persone in India - tra le quali bambini e adolescenti - vivono in forme di schiavitù moderna, dove violenza, coercizione e inganno vengono utilizzate per sfruttare le persone.
(SD-PA) (Agenzia Fides 17/7/2020)


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