AMERICA/BRASILE - "Catastrofe umanitaria" in Brasile per la pandemia: denuncia dell'ambasciatore venezuelano all'ONU e del CIMI

venerdì, 19 giugno 2020 coronavirus   politica   democrazia   sanità  

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"Bolsonaro ha intenzionalmente trasformato il Brasile in una catastrofe umanitaria", diplomatico venezuelano all'ONU

Caracas (Agenzia Fides) - Cresce la tensione fra Brasile e Venezuela dopo che martedì scorso, 16 giugno, l'Ambasciatore venezuelano presso le Nazioni Unite (ONU), Samuel Moncada, ha denunciato il governo di Jair Bolsonaro "per negligenza criminale di fronte alla pandemia che mette in pericolo la vita di milioni di abitanti in Brasile e in tutto il continente".
In una lettera al Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, l'Ambasciaotre Moncada ha affermato: "Bolsonaro ha intenzionalmente trasformato il Brasile in una catastrofe umanitaria con oltre il 20 per cento di contagi nel continente e oltre il 10 per cento nel mondo. È il secondo paese con il maggior numero di vittime dopo gli Stati Uniti".
Il diplomatico ha aggiunto che i due stati di confine del Brasile, Amazonas e Roraima, hanno più di 62.000 casi di Covid-19, mentre tutto il Venezuela ha 3.062 casi. "Il disprezzo di Bolsonaro per la vita del suo popolo è una minaccia per i venezuelani al confine e per più di nove paesi della regione" ha sottolineato.
La denuncia coincide con la richiesta del Consiglio Missionario Indigenista (CIMI) che ha lanciato l'allarme sulla grave situazione che vivono le popolazioni native in Brasile. Il CIMI ha diffuso i dati raccolti dall'Associazione dei Popoli Indigeni del Brasile (APIB) che sono veramente allarmanti: più di 5 mila casi con circa 300 morti fra gli indigeni.
La tragedia avrebbe potuto essere ancora maggiore se le comunità indigene non avessero chiuso i loro territori con l'inizio della pandemia. Tuttavia il CIMI precisa che "la contaminazione si è diffusa a Manaus e continua a diffondersi nelle regioni dell'Alto y Medio Solimões, Vale do Javari, Rio Negro, nello stato dell'Amazzonia", così come negli stati di Roraima, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Pará, Maranhão, Ceará, Pernambuco e sulla costa meridionale del Brasile. "In tutte queste regioni il virus è già presente all'interno dei villaggi", avverte.
Di fronte ai fatti, i membri del CIMI esprimono la loro perplessità per le "posizioni di ignoranza e mancanza di impegno delle autorità del governo federale, che si manifestano in modo sfrenato", a cui si aggiunge l'odio del Presidente Jair Bolsonaro e dei Ministri dell'Istruzione e dell'Ambiente, contro i popoli indigeni.
(CE)(Agenzia Fides 19/06/2020)


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