ASIA/MALAYSIA - Emergenza Covid-19: riaprono al culto le chiese, ma con alcune eccezioni

lunedì, 8 giugno 2020 chiese locali   fede   eucarestia   mass-media   coronavirus  

Kuala Lumpur (Agenzia Fides) - Dopo un lockdown in vigore dalla metà di marzo, data la accertata diffusione del coronavirus in tutti gli stati dell Federazione malaysiana, il governo malaysiano ha decretato la possibilità di riaprire dal 10 giugno i luoghi di culto, incluse le chiese cristiane, verificando il rispetto delle procedure cautelative per contenere il contagio di Covid-19. Per la riapertura è necessaria un'autorizzazione ad hoc, rilasciata caso per caso, dopo l'esame della situazione locale .
Nell'Arcidiocesi di Kuala Lumpur, il Ministero dell'Unità Nazionale ha permesso di aprire tre chiese (San Giovanni Vianney; Nostra Signora del Monte Carmelo; la Chiesa della Missione) dal 10 giugno . L'Arcidiocesi ha presentato al Ministero un elenco di altre chiese, chiedendone la riapertura, ma la domanda è stata respinta per motivi tecnici. Le chiese si devono impegnare a studiare i requisiti stabiliti dalle autorità e i sacerdoti devono garantire la possibilità di aderire e far rispettare le misure cautelative prestabilite, come condizione per la riapertura.
"Riapriremo in modo misurato e cauto, con la graduale ripresa delle Messe, degli altri sacramenti, delle attività pastorali e caritative", ha affermato a Fides Patricia Pereira, responsabile delle comunicazioni nell'Arcidiocesi di Kuala Lumpur. "Speriamo che, col passare del tempo e con il graduale miglioramento della situazione sanitaria, si possano allentare alcune delle restrizioni, mantenendo le misure essenziali di sanità pubblica del distanziamento sociale, per consentire a più fedeli di tornare nelle rispettive chiese per il culto" osserva.
Poiché l'approvazione delle riapertura riguarda, per ora, solo alcune chiese, l'Arcivescovo Julian Leow Beng Kim, alla guida della comunità di Kuala Lumpur, ha confermato la dispensa di partecipare alla messa domenicale, incoraggiando i fedeli a continuare a seguire le liturgie in diretta on line o in tv, grazie al servizio di mass-media offerto dall'arcidiocesi. L'Arcivescovo Kim ha ricordato a tutti: “Come cittadini malaysiani , dobbiamo essere uniti per superare questa pandemia. La sicurezza individuale è importante per la sicurezza di tutti", invitando i fedeli alla responsabilità e al bene comune.
Altrove, il Vescovo Anthony Bernard Paul, alla guida della diocesi di Melaka-Johor, per motivi di prudenza ha deciso di non aprire le chiese per il culto pubblico, sebbene il governo abbia autorizzato a farlo a partire dal 10 giugno. “Dopo aver soppesato le procedure operative standard del Ministero della Salute e la posizione del Consiglio della Chiese della Malaysia e dei Vescovi cattolici della penisola, ho deciso di non aprire le chiese fino a quando l'ordine di controllo dei movimenti per l'intera popolazione non sarà revocato", afferma il Vescovo Paul in una lettera pastorale indirizzata a tutti i parroci, religiosi, associazioni e movimenti.
Secondo il Vescovo , “la minaccia del Covid-19 non è finita. Seguiranno severi controlli da parte delle autorità sanitarie. I rischi sono ancora lì. La risposta delle parrocchie deve essere adeguata". Data l'incertezza ancora presente, le chiese nelle diocesi non riapriranno e le attività pastorali saranno ridotte al minimo.
In una situazione di disagio, però, la popolazione non va lasciata sola. Dice il Vescovo ai parroci e ai leader cattolici: “Contattate la gente, informatela, consigliatela su come mantenere la fede e fate sentire la vostra vicinanza". (SD-PA) (Agenzia Fides 8/6/2020)


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