VATICANO - Prosegue l’aiuto del Fondo POM per l’emergenza Covid in Africa e America

lunedì, 8 giugno 2020 coronavirus   pontificie opere missionarie   animazione missionaria   povertà   sicurezza alimentare  

vaticanews

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Mentre la pandemia di Covid-19 continua a seminare paura e morte in tante parti del mondo, il Fondo di emergenza istituito da Papa Francesco presso le Pontificie Opere Missionarie (POM) per sostenere in questa circostanza le Chiese dei paesi di missione (vedi Fides 6/4/2020) continua il suo lavoro inviando aiuti. La maggior parte della popolazione di questi territori vive infatti abitualmente in situazioni economiche, sociali e sanitarie estremamente precarie, e si trova ora ad affrontare ulteriori gravi difficoltà determinate dal Covid-19. Per continuare la loro opera di evangelizzazione e di promozione umana, oltre che contribuire a contenere la pandemia, le Chiese locali fanno enormi sacrifici, ma in questo momento hanno bisogno di un aiuto straordinario. Presentiamo di seguito alcune situazioni locali a cui il Fondo di emergenza POM ha risposto inviando aiuto per rispondere alle necessità segnalate.
Il Vicariato Apostólico di Guapi, in Colombia, che si trova lungo la costa colombiana del Pacifico e comprende alcuni comuni nel dipartimento di Cauca e un comune nel dipartimento di Nariño, soffre da lunghi anni per la violenza, la corruzione e la povertà. La quarantena per il contenimento della pandemia ha provocato una situazione di autentica emergenza alimentare ed economica. Il Vicariato ha ormai esaurito le sue già scarse risorse per sostenere i sacerdoti, il personale e i bambini dell’ Hogar Mónica, e per il futuro non ci sono fondi disponibili.
La diocesi di N'Zérékoré si trova a Sud della Guinea e comprende praticamente tutte le rappresentanze delle etnie e delle religioni presenti nel paese. L’aiuto richiesto al Fondo di emergenza sarà utilizzato per offrire un sostegno agli operatori pastorali della diocesi (sacerdoti, religiosi, seminaristi, catechisti…) nella loro opera di evangelizzazione e di lotta al Covid-19. Le misure precauzionali adottate dalle autorità per arginare la pandemia hanno portato alla chiusura delle chiese e delle moschee, con conseguenze nefaste sulla vita economica delle comunità. Sacerdoti e catechisti infatti vivono delle offerte dei fedeli, raccolte per la celebrazione delle messe e attraverso le questue domenicali. La fame e la mancanza di risorse finanziarie in tutta la nazione, costituisce attualmente il problema maggiore della diocesi e delle parrocchie.
Nella diocesi angolana di Lwena la necessità di continuare a raggiungere i fedeli nonostante l’isolamento per la pandemia, proseguendo così l’evangelizzazione e la formazione cristiana, ha portato ad un maggiore utilizzo delle reti sociali e ad allestire una cappella nella sede dell’Episcopato, da dove si trasmette la santa messa e altri incontri di formazione. Tutto questo comporta naturalmente dei costi di gestione e di remunerazione del personale tecnico impegnato per cui è stato chiesto un aiuto. Una delle principali forme di prevenzione dal Covid-19 consiste nel lavarsi spesso le mani e assicurare una igiene costante: la diocesi quindi ha necessità di assicurare l’acqua potabile al Centro pastorale diocesano e al Centro sociale multifunzionale situato a 60 km da Luena, oltre che a provvedere l’acquisto dei mezzi di prevenzione sanitaria per gli operatori pastorali e le famiglie povere.
Il Vescovo della diocesi di Soroti, nel nord-est dell’Uganda, ha chiesto il sostegno del Fondo per poter proseguire l’evangelizzazione e l’apostolato attraverso la radio e i media digitali, oltre che per assicurare il rispetto delle misure igieniche preventive alle comunità dei sacerdoti e alle chiese e cappelle che sono frequentate dai fedeli per la preghiera personale. Inoltre è necessario provvedere le numerose Comunità ecclesiali di base che continuano a mantenere viva la fede soprattutto in questo tempo, dei testi e dei materiali religiosi necessari per proseguire la loro formazione cristiana.
Le dure conseguenze che hanno colpito l’economia mondiale si sono fatte sentire ancora di più sulla fragile struttura economica della Liberia e sul suo sistema sanitario, già precario. La diocesi di Monrovia ha chiesto quindi aiuto per il sostegno a 60 catechisti e 30 parrocchie, che garantiscono l’evangelizzazione e l’amministrazione dei sacramenti, oltre che offrire un contributo alle conseguenze sociali dell’isolamento, come la violenza domestica e lo stress psicologico. (SL) (Agenzia Fides 08/06/2020)


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