AFRICA/BURUNDI - Voto presidenziale; i Vescovi: “Non abbiamo fatto ricorso alla Corte Costituzionale. Non siamo parte in causa”

lunedì, 8 giugno 2020 vescovi   elezioni  

Bujumbura (Agenzia Fides) – “La Conferenza Episcopale non ha mai fatto appello alla Corte costituzionale, tutto ciò che ha fatto è stato riferire all'opinione pubblica il suo lavoro di osservazione per il quale aveva ricevuto l'accreditamento” afferma una dichiarazione della Conferenza Episcopale del Burundi, inviata all’Agenzia Fides.
“Dopo aver ascoltato il 4 giugno 2020 la proclamazione dei risultati finali e ufficiali dell'elezione del Presidente della Repubblica, fatta dal Presidente della Corte costituzionale, siamo rimasti molto sorpresi di sentire che la Corte costituzionale ha citato la Conferenza dei Vescovi cattolici del Burundi (CECAB) come se si trattasse di un ricorrente riguardo alle elezioni” afferma la dichiarazione.
La Corte ha confermato che Evariste Ndayishimiye, candidato alla maggioranza presidenziale e delfino del presidente uscente, Pierre Nkurunziza, è stato eletto al primo turno di votazione con il 68,72% dei voti nelle elezioni del 20 maggio. Agathon Rwasa del Consiglio nazionale per la libertà (CNL) ha ottenuto il 24,19% dei voti, arrivando secondo.
Il 26 maggio la CECAB aveva pubblicato una nota sullo svolgimento del voto sulla base dei 2716 osservatori dispiegati dalla Chiesa cattolica, nella quale si affermava di avere riscontrato “diverse irregolarità” (vedi Fides 27/5/2020).
“La Conferenza episcopale non ha mai fatto appello alla Corte, tutto ciò che ha fatto è stato riferire al pubblico il suo lavoro di osservazione per il quale aveva ricevuto l'accreditamento” precisano i Vescovi, che affermano che “è stato lo stesso Presidente della Corte Costituzionale a chiedere con insistenza e urgenza gli elementi illustrativi delle irregolarità che la Conferenza Episcopale ha deplorato nel suo comunicato stampa del 26 maggio”.
“La Conferenza Episcopale in buona fede ha trasmesso al Presidente della Corte alcuni elementi in una Nota riservata, dato che il rapporto completo sull'osservazione elettorale è destinato in linea di principio alla CENI (Commissione Elettorale Indipendente), secondo il "Codice di condotta degli osservatori nazionali e stranieri per il Processo elettorale 2020” prosegue la dichiarazione.
Non c'era motivo per noi di presentare un reclamo perché, nelle elezioni in questione, il ruolo dell'osservatore era "annotare e registrare solo irregolarità e fatti osservati con i propri occhi", come stipula il Codice di condotta per gli osservatori” affermano i Vescovi che concludono dicendo “di prendere atto dei risultati proclamati dalla Corte costituzionale. Invitiamo tutti i burundesi ad amare la verità e la giustizia e ad essere operatori di pace e unità nella nostra cara patria”.
Il 5 giugno i Vescovi hanno inviato un messaggio di felicitazioni al neo eletto Capo dello Stato, Evariste Ndayishimiye, assicurandogli la loro preghiera per “la realizzazione e il successo della sua nobile missione”. (L.M.) (Agenzia Fides 8/6/2020)


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