ASIA/TURCHIA - COVID-19: Fondazioni cristiane versano fondi per la campagna di solidarietà voluta da Erdogan

mercoledì, 8 aprile 2020

AFP

Turkish President Recep Tayyip Erdogan (C), Syriac (Assyrian) Orthodox Patriarch Yusuf Cetin (L) and Ecumenical Patriarch of Constantinople Bartholomew I (R) pose during the first stone ceremony of Turkey's first church in the modern history of the modern Republic in Istanbul's Yesilkoy district, on August 3, 2019. - President Recep Tayyip Erdogan on August 3 laid a stone for Turkey's first new church in the history of the modern Republic during a groundbreaking ceremony in Istanbul. (Photo by Ozan KOSE / AFP)

Istanbul (Agenzia Fides) – Anche le Fondazioni turche che fanno capo alle comunità cristiane aderiscono con cospicue donazioni alla “Campagna nazionale di solidarietà” lanciata dal Presidente Recep Tayyip Erdogan per accumulare risorse necessarie a contrastare la diffusione della pandemia da coronavirus in Turchia. Nei giorni scorsi, l’Unione delle Fondazioni armene ha disposto a favore della raccolta fondi voluta da Erdogan il versamento di 500mila lire turche (circa 68mila euro). 100mila lire turche (pari a circa 14mila euro) sono arrivate dalla Fondazione legata alla Chiesa siro-ortodossa, mentre 300mila lire turche (pari a circa 41mila euro) sono state versate nel fondo di solidarietà dalla Fondazione legata al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.
I responsabili delle Fondazioni armene hanno accompagnato la donazione con una dichiarazione in cui era espressa riconoscenza verso la leadership politica turca per l’attenzione mostrata verso i cittadini armeni, mentre nel messaggio diffuso dal Patriarcato di Costantinopoli in occasione dell’annuncio della donazione, sono state inserite espressioni di gratitudine nei confronti degli operatori sanitari che combattono in prima linea per arginare la diffusione della pandemia.
Nei giorni scorsi, come riferito dall’Agenzia Fides (vedi Fides 3/4/20), l’ebreo Moris Levi, rappresentante delle Fondazioni delle comunità religiose di minoranza in senso alla Assemblea nazionale delle Fondazioni turche, aveva già anticipato ai media turchi che tutto il comparto delle Fondazioni da lui rappresentato, senza eccezioni, si era già attivato per rispondere in tempi brevi alla richiesta di solidarietà concreta espressa dal Presidente turco, mentre Isaak Haleva, Il Rabbino Capo della comunità ebraica in Turchia, aveva già espresso l’intenzione di devolvere alla campagna di raccolta donazioni, l’equivalente di cinque mensilità del suo stipendio personale.
Il 30 marzo, Erdogan ha lanciato la "Campagna nazionale di solidarietà" per sostenere la lotta al contagio da coronavirus, condotta sotto gli slogan volti a affermare “l’autosufficienza” della Turchia in tale battaglia. Erdogan ha inaugurato la raccolta di donazioni annunciando di aver devoluto a favore della campagna l’equivalente sette mensilità del suo stipendio personale, e sottolineando che l’iniziativa punta a sostenere soprattutto coloro che nella vita quotidiana fanno più fatica a livello economico, a partire dai lavoratori che stanno perdendo il salario.
In Turchia la diffusione della pandemia da coronavirus ha superato la soglia ufficiale dei 30mila contagi. I decessi secondo le cifre ufficiali sono al momento meno di 800, ma i dati sull'infezione indicano la Turchia come uno dei Paesi il cui numero di casi confermati appare in più rapida ascesa. Il Presidente Erdogan ha finora resistito alle richieste di disporre il blocco totale delle attività lavorative provenienti da rappresentanti sindacali, istituzioni sanitarie e politici dell'opposizione.
In Turchia le circa 170 Fondazioni legate a minoranze etniche e religiose presenti in Turchia – comprese quelle animate da ebrei e da cristiani armeni, greci, assiri, siri, caldei, bulgari e georgiani – operano secondo le disposizioni e i regolamenti definiti dalla Direzione generale delle Fondazioni. Negli ultimi anni, tali organismi versano in una situazione di incertezza e disagio istituzionale: nel 2013 era stato steso un nuovo regolamento per ridefinire i rapporti delle Fondazioni con gli apparati governativi e il loro funzionamento interno, ma tale regolamento di fatto non è mai entrato in vigore, impedendo di rinnovare le cariche dirigenziali delle singole istituzioni. (GV) (Agenzia Fides 8/4/2020)


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