AMERICA/EL SALVADOR - Approvata la legge sulla riconciliazione, per gli oppositori è solo “una amnistia mascherata"

venerdì, 28 febbraio 2020 giustizia   riconciliazione   chiese locali   crimini di guerra  

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Approvata la legge sulla riconciliazione, per gli oppositori è solo “una amnistia mascherata"

San Salvador (Agenzia Fides) – L'Assemblea legislativa di El Salvador ha approvato mercoledì 26 febbraio la controversa legge nazionale sulla riconciliazione per i crimini commessi durante la guerra civile, respinta dai difensori dei diritti umani e dallo stesso presidente di El Salvador, Nayib Bukele, che ha dichiarato che metterà il veto, in quanto la legge non è conforme a una sentenza della Corte suprema di giustizia. Due giorni prima della scadenza del termine infatti, l'Assemblea ha approvato con 44 voti a favore (su 84 votanti), 11 contrari e una astensione, la legge speciale sulla Giustizia di Transizione, Riparazione e Riconciliazione Nazionale.
Il motivo della disapprovazione è dato dal fatto che gran parte del contenuto finale di questa normativa è stato discusso senza coinvolgere l'opinione pubblica. "Una legge che è stata redatta alle spalle delle vittime. In pratica, sarà solo un salto verso l'impunità, una legge di amnistia mascherata" ha dichiarato alla stampa locale il deputato Juan José Martell, del Partito del cambiamento democratico. "Con questa legge di una falsa riconciliazione nazionale, i crimini contro l'umanità, i crimini di guerra saranno prescritti, quelli commessi durante il conflitto civile dal 1980 al 1992" ha aggiunto.
Perché la legge divenga effettiva, deve essere approvata dal presidente Bukele, che si è già pronunciato per il veto. "La Presidenza della Repubblica non sancirà alcuna legge che non contenga tre elementi fondamentali per essere giusta e costituzionale: verità, riparazione, giustizia", ha pubblicato il presidente nel suo account Twitter ufficiale.
Domenica scorsa, 23 febbraio, l'Arcivescovo di San Salvador, Mons. José Luis Escobar, aveva detto alla comunità salvadoregna: "Le sentenze della Corte costituzionale sono definitive e devono essere rispettate. Questo non è stato fatto. Anzi, vediamo che non stanno lavorando sulla questione. Siamo molto preoccupati" (vedi Fides 24/02/2020). Anche l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani (ACNUDH) ha affermato che la legge implica sanzioni non proporzionali alla gravità degli atti commessi e che ridurre la pena significherebbe una "amnistia di fatto".
(CE) (Agenzia Fides, 28/02/2020)


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