AMERICA/BOLIVIA - L’Arcivescovo Centellas: “non ci interessa chi è al governo, ma avere migliori condizioni di vita per tutti”

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Twitter/Iglesia Viva

L’Arcivescovo Centellas: “non ci interessa chi è al governo, ma avere migliori condizioni di vita per tutti”

Sucre (Agenzia Fides) – In una lunga intervista pubblicata da Iglesia Viva, il nuovo Arcivescovo di Sucre, Mons. Ricardo Centellas Guzmán, attuale Presidente della Conferenza Episcopale della Bolivia, presenta l’immagine di una Chiesa locale che non si ferma davanti ai problemi burocratici delle autorità per continuare la sua missione di annunciare il Vangelo.
Mons. Centellas è già noto nel paese per il suo impegno a favore degli ultimi, che ha portato l'ex-presidente Evo Morales a reagire al punto di invitarlo "a pregare in chiesa invece di fare politica", così come era capitato con i governi di Víctor Paz Estenssoro, Hugo Banzer e Gonzalo Sánchez de Lozada, con i Vescovi Julio Terrazas, Luis Sáenz e Tito Solari, ogni volta che questi avevano alzato la voce nelle situazioni di violazione dei diritti umani.
Mons. Centellas, che da giovane ha giocato in una squadre di calcio di serie B, ha anche lavorato come operaio in una azienda agricola, solo più tardi ha maturato la vocazione ed ha studiato nel seminario di Cochabamba. E’ stato ordinato sacerdote nel 1988 e vescovo nel 2005. “Nella Chiesa universale c'è una crisi vocazionale e sacerdotale. I missionari che sono arrivati in Bolivia si sono incredibilmente ridotti e la crisi non è solo in Bolivia. Prima la Spagna ci inviava 100 o 200 sacerdoti, ora solo dai 20 ai 50, niente di più”, afferma parlando della sua vocazione.
Sul numero dei sacerdoti che ci sono oggi nel paese risponde: “In Bolivia ci sono 560 sacerdoti diocesani. L'ideale sarebbe averne 1.000. E la cifra è simile con i religiosi. Stiamo affrontando la sfida di superare questa cifra. E’ calato molto il numero dei seminaristi: dei 600 che c’erano 30 anni fa, ora sono circa 100”.
Commentando il ruolo dei Vescovi in Bolivia, sottolinea: "Come sacerdoti, come Vescovi, camminiamo con il popolo, perché lo consideriamo la nostra missione. Quando si confronta la realtà con la parola di Dio, non si può mai accettare l'aumento dei segni di morte né la corruzione; non puoi mai accettare che solo pochi crescano soprattutto economicamente, mentre la stragrande maggioranza cerca di sopravvivere. Ecco perché a noi non interessa chi è al governo, a noi interessa avere migliori condizioni di vita per tutti in Bolivia. Questa lettura ci consente di essere sempre critici in qualsiasi fase della storia della nazione".
La nota inviata da Iglesia Viva a Fides, invita a leggere l’intervista completa, che comprende l’opinione di Mons. Centellas su vari temi legati alla situazione della Chiesa oggi in questo paese.
Le elezioni generali della Bolivia si terranno domenica 3 maggio 2020, per eleggere presidente, vicepresidente, senatori e deputati. A sorpresa, il 19 febbraio, il Movimento al socialismo (Mas) dell'ex presidente boliviano Evo Morales, ha dichiarato di essere "in emergenza" dopo aver appreso che 11 dei suoi candidati sono stati dichiarati incandidabili da parte del Tribunale supremo elettorale (TSE). Ieri, 20 febbraio, lo stesso TSE ha inabilitato la candidatura di Morales come senatore del partito per “non avere la residenza fissa in Bolivia”, come dispone la legge.
(CE) (Agenzia Fides, 21/02/2020)


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