AFRICA/TOGO - La popolazione in preghiera per un esito pacifico delle elezioni presidenziali

venerdì, 21 febbraio 2020

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Kolowarè (Agenzia Fides) – Le elezioni di domani, 22 febbraio, abbiano un esito pacifico, si svolgano nella trasparenza, secondo la ricerca del bene comune della nazione: con questa intenzione le comunità cristiane in Togo sono riunite in preghiera, in risposta all’invito dei Vescovi cattolici del paese. Si è conclusa , infatti, il 20 febbraio, tra forti tensioni la campagna elettorale per le presidenziali in Togo, previste il 22 febbraio 2020. In totale sono chiamati alle urne 3,6 milioni di elettori, che dovranno scegliere il nuovo Presidente della Repubblica fra 7 candidati.
Secondo fonti locali, l’opposizione è più che mai divisa e indebolita, e praticamente inesistente. E’ stato annullato il controllo elettronico del voto ed è opinione comune che Faure Gnassingbé, dal 4 maggio 2005 presidente del Togo e figlio del precedente presidente, Gnassingbé Eyadéma, sarà eletto con un grande margine di consensi.
“La nostra piccola comunità di Kolowaré ha risposto in maniera molto positiva alla proposta dei Vescovi che hanno invitato tutte le parrocchie del Paese a riunirsi in un triduo di preghiera per un esito pacifico delle elezioni”, racconta all’Agenzia Fides padre Silvano Galli, sacerdote della Società per le Missioni Africane, missionario a Kolowaré. “La gente viene numerosa alla preghiera serale. Da lunedì tutte le sere alle 17,30 ci fermiamo insieme in un momento di preghiera davanti al Santissimo per chiedere che tutto si svolga nella pace, prima, durante e dopo le elezioni”.
P. Galli spiega che per animare la preghiera della sua comunità ha preso spunto dall'incontro che Papa Francesco ha avuto, lo scorso 25 ottobre 2019, con i Servi di Maria nel quale il Santo Padre li invitava a “essere servitori, con Maria, nella speranza in un mondo che cambia.”
“Nell’incontro di preghiera conclusivo di ieri, giovedì 20, ci siamo ispirati ad un’altra citazione di Papa Francesco – continua il missionario - tratta dall’incontro di preghiera con i rappresentanti delle varie confessioni religiose il 6 maggio 2019 a Sofia. In quella occasione il Papa disse: ‘Ognuno di noi è chiamato a diventare un costruttore, un artigiano di pace. Pace che dobbiamo implorare e per la quale dobbiamo operare...per costruire una cultura nella quale la pace sia un diritto fondamentale. Pace attiva e fortificata contro tutte le forme di egoismo e indifferenza che ci fanno preferire gli interessi meschini di alcuni, alla dignità inviolabile di ogni persona’. Sono parole che oggi ispirano il nostro impegno in Togo”.
Secondo il World Democracy Index 2019 dell’Economist Intelligence Unit, in termini di democrazia, il Togo è ancora agli ultimi posti in classifica a causa della governance di Faure Gnassingbé che, al terzo mandato presidenziale, è a capo di un regime che viola i diritti umani e restringe le libertà fondamentali, compromettendo i processi elettorali. (SG/AP) Agenzia Fides 21/2/2020)


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