AMERICA/NICARAGUA - Le elezioni, una luce di speranza per il paese che deve essere alimentata e protetta

giovedì, 13 febbraio 2020 situazione sociale   politica   chiese locali   elezioni  

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Le elezioni, una luce di speranza per il paese che deve essere alimentata e protetta

Managua (Agenzia Fides) – Le elezioni future, in data ancora da definire, aprono una possibilità costituzionale e pacifica di uscire dall'attuale crisi sociale, politica ed economica che vive il Nicaragua: lo evidenzia la Commissione Giustizia e Pace dell'Arcidiocesi di Managua, in un messaggio inviato a Fides, che porta la data del 10 febbraio. L’evento accende una luce di speranza per il Paese, tuttavia questa luce è minacciata da protagonismi, ambizioni personali o di gruppi, per cui la Commissione chiama i membri della società civile a lavorare come veri cittadini che amano la loro patria.
Per riuscire in questo progetto, la Commissione avverte che bisogna ristabilire la libertà di espressione e di poter manifestare liberamente anche in pubblico. Questo comporta una "sostanziale riforma elettorale, il cambio delle autorità elettorali e un’ampia osservazione nazionale ed internazionale" si legge nel testo della Commissione, che si conclude così: "Siamo solidali con il dolore delle famiglie che soffrono per i loro prigionieri politici, scomparsi, assediati, morti ed esiliati".
Anche il Vescovo della diocesi di Matagalpa, Mons. Rolando Álvarez, ha chiesto ai partiti politici nicaraguensi di lavorare insieme per una riforma elettorale che considera "equa e necessaria" di fronte alle elezioni presidenziali che si terranno il prossimo anno. Mons. Álvarez, nella sua omelia di domenica scorsa, aveva detto: "tutti i partiti politici del Nicaragua hanno un debito storico con il popolo, e lo devono pagare adesso. Perché è adesso che c'è l'opportunità di farlo".
Negli ultimi giorni le organizzazioni per i diritti umani hanno documentato otto casi di tortura. Le vittime sono giovani oppositori del governo, attaccati da presunti membri di gruppi paramilitari e della polizia, ciò costituisce una grave violazione dei diritti umani.
Solo adesso sono state consegnate le forniture del materiale per la stampa del giornale La Prensa, che erano state trattenute per 75 settimane, il che ha rallentato il libero lavoro dei media. La notizia ha generato reazioni positive nelle organizzazioni che difendono la libertà di stampa e i diritti umani, oltre che nei lavoratori dei media, i quali dopo aver sperimentato la riduzione della pubblicità e la carenza di forniture, hanno dovuto affrontare la perdita del loro posto di lavoro per i tagli al personale.
Secondo fonti di Fides, anche il Nunzio apostolico era intervenuto per la consegna di queste forniture, necessarie per poter stampare uno dei principali giornali del paese. Oltre al caso di La Prensa, secondo i dati della Fondazione Violeta Barrios de Chamorro, tra aprile e dicembre 2018, sono stati registrati almeno 712 casi di violazione della libertà di stampa, tra cui attacchi, censura, minacce e persino omicidi.
(CE) (Agenzia Fides, 13/02/2020)


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