AFRICA/EGITTO - Predicatore sunnita propone un“mea culpa” di al Azhar per le guerre di conquista islamiche: il governo egiziano lo punisce

giovedì, 6 febbraio 2020 medio oriente   islam   sciiti   sunniti   storia  

CoptsToday

Il Cairo (Agenzia Fides) – Un predicatore sunnita esprime un giudizio storico critico sulle campagne di conquista militare realizzate nei secoli passati sotto la bandiera dell’islam, paragonandole alle Crociate, e il ministero per le dotazioni religiose (Awaqf) egiziano lo punisce, impedendogli di insegnare e predicare nelle moschee e rimarcando che le sue tesi “non rappresentano” il pensiero e la posizione dell’Università di Al Azhar, maggior centro teologico dell’islam sunnita. E’ accaduto allo sheikh Nasha’at Abd el Sami’i Zari’i, predicatore con incarichi presso l’ufficio per le dotazioni religiose nel governatorato di Daqahliyya. Lo sheikh Nasha’at Zari’i aveva rivolto alla comunità accademica di al Azhar un appello a porgere le scuse a tutto il mondo per le guerre di conquista islamiche, evidenziando che tali campagne di conquista non rappresentavano una manifestazione dell’intima natura dell’islam. Tra i suoi argomenti, lo studioso aveva anche introdotto un paragone con le Crociale: quelle imprese militari – aveva sottolineato Nasha’at – vengono ora criticate in sede storica anche da chi sottolinea che esse non avevano a che fare con il Vangelo e la natura propria del cristianesimo; allo stesso modo – aveva aggiunto lo sheikh sunnita – è giunto il tempo di riconoscere e affermare che le guerre di conquista islamiche vanno considerate come operazioni politico-militari, e non hanno a che fare con i “pilastri” autentici dell’islam.
Le considerazioni del predicatore sunnita hanno provocato reazioni eloquenti: gli stessi responsabili degli uffici delle dotazioni religiose di Daqahliyya – riferiscono i media egiziani - hanno inviato un memorandum sulle iniziative dello sheikh Nasha’at alla sede centrale del ministero, che ha disposto per lo studioso il divieto di salire sul pulpito delle moschee, ricordando che lo stesso sheikh era stato già segnalato per provvedimenti disciplinari in almeno due occasione, quando durante sue trasferte in Iraq e Iran aveva espresso pubblici appelli a superare ogni contrasto e divisione tra islamici sciiti e sunniti.
Nei suoi interventi e nelle sue lezioni, lo sheikh Nasha’at Zari’i è solito citare fonti autorevoli islamiche, a partire dagli insegnamenti di Ali ibn Abi Talib (556-661 d.C.), cugino e genero del Profeta Mohammad, riconosciuto come primo Imam dall’islam sciita. Il ministero per le dotazioni religiose, nel motivare i provvedimenti punitivi per lo sheikh Nasha’at, ha rimarcato che il pensiero del predicatore punito non è rappresentativo della posizione della comunità teologico-accademica di al Azhar. (GV) (Agenzia Fides 6/2/2020).


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