ASIA/BANGLADESH - La Chiesa a servizio dei giovani, perché siano protagonisti nella Chiesa e nella società

mercoledì, 5 febbraio 2020 giovani   evangelizzazione   chiese locali   vita consacrata  

Dacca (Agenzia Fides) - “Vivo il mio servizio in seno alla Chiesa, madre di tutti. Con il mio insegnamento, cerco di dare orientamento umano e spirituale e un discernimento a migliaia di studenti. Il fine è dare loro consigli che possano aiutarli a prendere giuste decisioni nella loro vita. Così vivo il mio essere consacrato”: è l’esperienza confidata all’Agenzia Fides da fra Ujjal Placid Pereira, 37 anni, membro della Congregazione della Santa Croce, impegnato in una scuola come consulente per gli studenti. Il frate, che è anche Segretario della Commissione episcopale per la gioventù lavora per promuovere la fede cristiana tra i giovani e renderli consapevoli delle attuali strutture sociali, economiche e politiche, aiutandoli nel cammino di crescita. L’obiettivo è renderli responsabili e incoraggiare i giovani a svolgere ruoli importanti sia nell’ambito della Chiesa, per creare una relazione fraterna tra loro, sia nella società.
Fratel Ujjal opera nella parrocchia di Gazipur di Tumilia. I suoi genitori e sua sorella si sono trasferiti negli Stati Uniti. Narrando nella sua testimonianza il valore e il contributo che la vita consacrata offre al Bangladesh, dice: “La mia vocazione è nata in famiglia. Nella mia scuola ho visto il servizio dei fratelli della Santa Croce e mi ha attratto. Sono entrato in Seminario e sono diventato religioso. Nella mia vita religiosa, sono molto felice. Ora i miei familiari e parenti sono felici di vedere la mia attività giovanile”. “Nella vita consacrata – spiega - preghiamo insieme, mangiamo insieme e lavoriamo insieme a scuola. La vita di comunità ci incoraggia molto”, aggiunge.
Il religioso lavora per la Commissione episcopale per i giovani da tre anni. I giovani “hanno bisogno di compagnia, amore e cura”, rileva. “I bambini si aspettano amore, adolescenti e giovani si aspettano amore e ispirazione e gli anziani si aspettano rispetto. Da insegnante di scuola, in passato tendevo a vedere più la parte negativa negli studenti ma, da quando mi occupo della Commissione per i giovani, ho scoperto che i giovani cercano amore e compagnia. L'accompagnamento è importante per loro. Ci vedono e vogliono come amici, come punti di riferimento”.
“I giovani – prosegue il frate a Fides – hanno molta creatività e talenti. Se ce ne prendiamo cura, aumenteranno. Si aspettano un buon esempio, incoraggiamento, soprattutto dovremmo tenere con loro una mentalità positiva e uno sguardo di speranza verso il futuro”. Il frate ha l'opportunità di ascoltare la storia di giovani cattolici. “Ho sentito molte storie di vita e sono venuto a conoscenza di molti dolori e sofferenze. Dare loro buoni consigli è il mio lavoro pastorale”
La Chiesa cattolica in Bangladesh, nota, si prende cura dei giovani, offrendo loro catechesi, formazione, consulenza, esperienze di ritiro spirituale, seminari biblici. “Credo che oggi esista un rapporto più stretto tra Chiesa e gioventù, rispetto al passato. I giovani stanno diventando meglio istruiti, e ora il loro compito è diventare leader nella Chiesa e nella società. Essi sono molto importanti nella nostra società. Se dedichiamo loro tempo, i giovani possono superare facilmente tutte le sfide”.
Nella piccola comunità cattolica del Bangladesh (400.000 fedeli) la congregazione dei religiosi della Santa Croce ha 107 religiosi. (FC) (Agenzia Fides, 5/2/2020)


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