AFRICA/EGITTO - Sale a 1322 il numero di chiese e edifici ecclesiastici “condonati” dalle autorità egiziane

venerdì, 20 dicembre 2019

CoptsToday

Il Cairo (Agenzia Fides) - Il governo egiziano ha emesso nei giorni scorsi un nuovo decreto in cui riconosce la piena conformità di altre 37 chiese con gli annessi 50 edifici ecclesiastici alle disposizioni che regolano la costruzione dei luoghi di culto cristiani. Con la nuova risoluzione governativa, pubblicata sulla gazzetta ufficiale, sale a 1322 il numero di chiese e edifici di servizio ausiliari che sono stati condonati da quando è iniziato il processo di “legalizzazione” dei luoghi di culto cristiani costruiti in passato senza i permessi richiesti.
La cadenza alquanto ravvicinata degli incontri in cui vengono verificati e approvati i procedimenti che attestano la piena rispondenza dei luoghi di culto cristiani alle norme sulla costruzione di tali edifici (vedi Fides 29/9/2019) conferma la determinazione con cui le autorità egiziane portano avanti il progetto di regolarizzazione delle chiese costruite in passato senza i permessi richiesti.
Il processo di verifica e regolarizzazione è iniziato a partire dall’approvazione della nuova legge sulla costruzione e la gestione dei luoghi di culto, ratificata dal Parlamento egiziano quasi tre anni fa, il 30 agosto 2016.
Le chiese sottoposte al vaglio del Comitato governativo costituito ad hoc sono soprattutto quelle costruite prima che entrasse in vigore la nuova legge sulla costruzione degli edifici di culto cristiani. Il Comitato è incaricato di verificare se migliaia di chiese e luoghi di preghiera cristiani costruiti in passato senza le autorizzazioni richieste, rispondano agli standard stabiliti dalla nuova legge. La verifica si risolve ordinariamente nella regolarizzazione dei luoghi di culto.
Nei decenni scorsi, molte chiese e cappelle erano state costruite in maniera spontanea, senza tutte le dovute autorizzazioni. Ancora oggi proprio tali edifici, tirati su dalle comunità cristiane locali senza permessi legali, continuano di tanto in tanto ad essere utilizzati come pretesto dai gruppi islamisti per fomentare violenze settarie contro i cristiani.
La legge sui luoghi di culto dell’agosto 2016 ha rappresentato per le comunità cristiane egiziane un oggettivo passo avanti rispetto alle cosiddette “10 regole” aggiunte nel 1934 alla legislazione ottomana dal Ministero dell'interno, che vietavano tra l'altro di costruire nuove chiese vicino alle scuole, ai canali, agli edifici governativi, alle ferrovie e alle aree residenziali. In molti casi, l'applicazione rigida di quelle regole aveva impedito di costruire chiese in città e paesi abitati dai cristiani, soprattutto nelle aree rurali dell'Alto Egitto. (GV) (Agenzia Fides 20/12/2019)


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