AMERICA/BOLIVIA - I Vescovi: “basta con la spirale di violenza e morte”; il clero di Tarija chiede elezioni libere e trasparenti

venerdì, 22 novembre 2019 violenza   elezioni   situazione sociale   chiese locali  

Infodecom

La Paz (Agenzia Fides) - “Condanniamo la violenza, da qualunque parte provenga. Ricordiamo ancora una volta che è irrazionale e irresponsabile, e non è una soluzione ai conflitti tra esseri umani. Alziamo la voce per chiedere a tutti: Basta morte! Basta con la violenza! Basta sofferenza e dolore!”. Ancora una volta i Vescovi della Bolivia hanno lanciato un appello alla pace e a tutte le persone di buona volontà perché si metta fine alla violenza irrazionale, “che cresce e che ha già causato numerosi morti e feriti, coprendo di lutto la comunità boliviana”.
Nel messaggio intitolato “Spirale di violenza e morte” pervenuto a Fides, i Vescovi si rivolgono alle persone di buona volontà: “non lasciamo che gli istigatori criminali generino ancor più dolore e morte. Invitiamo i gruppi che si mobilitano per esprimere le loro richieste a mantenere atteggiamenti pacifici. Chiediamo alle forze dell'ordine di non usare la forza in modo eccessivo nell'adempimento del loro dovere di proteggere la vita dei fratelli e dei beni della comunità”.
A coloro che hanno nelle loro mani il potere e la capacità di fermare tutto questo, i Vescovi chiedono di “non incitare allo scontro e alla violenza, ma di pronunciare parole di pace e riconciliazione”. Infine ricordano che “siamo tutti costruttori di pace” e invitano a chiedere al Dio della vita, di “ispirare il nostro cuore e la nostra mente a percorrere percorsi di pace tra tutti i boliviani”.
Alle numerose voci della Chiesa boliviana che rilanciano appelli alla pace e alla fine della violenza, si aggiunge quella dei sacerdoti della diocesi di Tarija, che al termine del loro ritiro spirituale, si sono rivolti alla popolazione invocando, “in comunione con tutta la nostra Chiesa in Bolivia”, “tolleranza, rispetto e pace, deponendo tutti gli atteggiamenti di violenza e scontro tra fratelli”.
“Secondo la nostra scelta di vita di servi del Vangelo di Gesù Cristo, ricordiamo che siamo tutti obbligati a proteggere la vita, la salute e l’integrità di ogni persona, indipendentemente dalla sua origine etnica, sociale, economicq, politica e religiosa” scrivono i sacerdoti di Tarija.
“Riteniamo che il percorso più fattibile per raggiungere la pace e la giustizia – concludono - sia appoggiarci alla nostra Costituzione politica dello Stato e al senso del bene comune, quindi ci appelliamo al governo di transizione, ai partiti politici, alle organizzazioni sociali, ai comitati civici e alla popolazione in generale, per fare del nostro meglio in modo che al più presto si possano tenere nuove elezioni democratiche, libere e trasparenti, che garantiscano la legittima volontà di tutto il popolo boliviano nell’elezione dei suoi governanti”. (S.L.) (Agenzia Fides 22/11/2019)


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