AMERICA/NICARAGUA - “Un atto umanitario non è un crimine”: isolate e senza aiuti le madri in sciopero della fame nella chiesa di Masaya

lunedì, 18 novembre 2019 aree di crisi   situazione sociale   politica   chiese locali  

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“Un atto umanitario non è un crimine”: isolate e senza aiuti le madri in sciopero della fame nella chiesa di Masaya

Managua (Agenzia Fides) – "I discepoli di Cristo non possono restare schiavi di paure e angosce; sono chiamati invece ad abitare la storia, ad arginare la forza distruttrice del male, con la certezza che ad accompagnare la loro azione di bene c’è sempre la provvida e rassicurante tenerezza del Signore": "Queste parole del Papa pronunciate all’Angelus di oggi (domenica 17 novembre) sembra che siano proprio per il Nicaragua" ha detto il Cardinale Leopoldo Brenes, Arcivescovo di Managua, nell'incontro con i giornalisti dopo la celebrazione della Messa domenicale di ieri.
“Il Papa ha sentito delle madri che sono in sciopero della fame nella chiesa di Masaya, e posso dire che, in forma privata, ha chiesto di far arrivare un suo messaggio alle autorità per mediare in questa situazione” ha detto il Cardinale, che oltre alla solidarietà di tutti i Vescovi del Nicaragua, continua a seguire da vicino le vicende del gruppo di madri che dorme ormai da tre notti nella parrocchia di San Michele di Masaya, facendo lo sciopero della fame e chiedendo la libertà per i figli arrestati durante gli scontri e ancora detenuti. Insieme a loro c’è il parroco, padre Edwin Roman (vedi Fides 15/11/2019).
Secondo fonti di Fides, le persone che si trovano nella chiesa di Masaya non solo hanno sofferto il taglio dell'elettricità e dell’acqua, ma le forze dell'ordine che ancora oggi circondano la chiesa in modo rigido, hanno impedito di far arrivare loro aiuti di qualsiasi tipo.
"È inaccettabilel, sotto ogni aspetto, la detenzione di persone che hanno solo portato acqua a coloro che sono in sciopero della fame nella parrocchia di San Miguel de Masaya. Spero che la loro integrità personale sia rispettata e siano presto rilasciate. Un atto umanitario non è un crimine!" ha scritto Mons. Silvio José Baez attraverso Twitter per denunciare ancora la repressione della polizia contro coloro che cercano di avvicinarsi alla chiesa.
Il Cardinale Brenes, sempre nel suo incontro di ieri con i giornalisti, ha sottolineato che il Papa è molto ben informato sulla situazione, e oltre a pregare per la pace in Nicaragua, interviene in diversi modi e momenti, sia pure con estrema discrezione, per facilitare il ritorno alla calma e al dialogo. Ha concluso dicendo che “stiamo vivendo la storia, l’essere testimoni dell’amore e della speranza del Signore, con le parole del Papa” e ha ribadito: "Noi Vescovi non siamo nemici del governo, noi abbiamo solo orientato il popolo con la dottrina della Chiesa, che a volte è dura, chiara e colpisce forte, noi non siamo politici, non ci interessa prendere il potere, siamo Pastori di tutto il popolo del Nicaragua".
(CE) (Agenzia Fides 18/11/2019)

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