AMERICA/VENEZUELA - False informazioni sui social media attribuite alla Conferenza episcopale, la Chiesa è sempre con il popolo

giovedì, 14 novembre 2019 situazione sociale   politica   conferenze episcopali  

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False informazioni sui social media attribuite alla Conferenza episcopale, la Chiesa è sempre con il popolo

Caracas (Agenzia Fides) – Senza mettere in dicussione il diritto a manifestare pacificamente, l'Episcopato Venezuelano non ha chiesto concentrazioni di natura politica. In particolare, non ha invitato o invita alla manifestazione del 16 novembre 2019. Anzi, l’informazione che circola sui social network al riguardo è un'informazione falsa, che non dovrebbe essere diffusa, per non creare confusione nella popolazione venezuelana. E’ quanto dichiara il Segretario generale della Conferenza Episcopale Venezuelana (CEV), Mons. José Trinidad Fernández Angulo, Vescovo ausiliare di Caracas.
Secondo il post condiviso con l'agenzia Fides, la CEV "ribadisce che il diritto alla protesta pacifica è sancito dall'articolo 68 della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, in modo che i venezuelani siano liberi di convocare e partecipare a manifestazioni pubbliche, come stabilito dalla legge”. Tuttavia la CEV denuncia “l'uso scorretto e non autorizzato del logo della Conferenza Episcopale Venezuelana in questa pubblicazione, la cui origine è incerta e sconosciuta, e non conforme al protocollo di sicurezza per l'uso dell'identità grafica della CEV."
Da quando è iniziata la crisi nel paese, la CEV ha avuto problemi con il proprio sito internet e adesso è costretta ad usare il proprio account Facebook per comunicare. Ecco perchè insiste per chiarire questo falso messaggio di invito politico, che ha lo scopo di allontarnare i Vescovi dalla popolazione o da parte di essa. L'Arcivescovo di Maracaibo e Presidente della Conferenza episcopale venezuelana (CEV), Mons. José Luis Azuaje, all'apertura della 102a Assemblea Plenaria dei Vescovi, nel mese di luglio, dichiarò che la Chiesa rimarrà con il popolo, specialmente con coloro che più soffrono nella grave crisi generata dal regime di Nicolás Maduro (vedi Fides 11/07/2019).
La Chiesa in Venezuela, come documentato da Fides e da altri organi di stampa, ha sempre proposto la via del dialogo per risolvere la crisi nel paese (vedi Fides 24/06/2019, 12/07/2019). Dialogo ribadito dal Cardinale Baltazar Porras solo pochi giorni fa alla stampa locale: "La Chiesa si mantiene attenta a qualsiasi via di dialogo per cercare una uscita a questa crisi". Tuttavia, come ha dichiarato il Cardinale Urosa Savino a Union Radio il 10 novembre, la Chiesa ha posto 4 condizioni per riuscire in questo dialogo, che ancora non è stato avviato: "La restituzione dei poteri all'Assemblea nazionale, gli aiuti umanitari per risolvere la crisi della fame, il rilascio dei prigionieri politici e elezioni eque e pulite".
“Il degrado generale del Paese - ha continuato il Cardinale Urosa Savino -, si manifesta in uno degli ultimi problemi: l'esodo degli insegnanti. Molte scuole hanno perso gran parte dei loro insegnanti e i bambini non hanno chi li educa in materie importanti… Non avere insegnanti competenti è un suicidio per il Paese. Sostituire un professore universitario con 15 o 20 anni di esperienza è molto difficile. Il problema è molto complesso e si riflette sul futuro del Venezuela" ha concluso il Cardinale.
(CE) (Agenzia Fides, 14/11/2019)


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