AFRICA - Minare la missione è minare la natura stessa della Chiesa: no ai “Pastori invisibili”

lunedì, 11 novembre 2019

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Kara (Agenzia Fides) – “La sfida della missione deve essere una priorità per le nostre Chiese in Africa. Spesso le tante sfide che noi uomini di Chiesa ci troviamo ad affrontare indeboliscono la volontà di aprirsi e comportano il rischio di una pastorale burocratica. I nostri Pastori, a volte, si ritrovano intrappolati, diventano prigionieri degli uffici, incapaci di uscire per incontrare la gente”. Padre Donald Zagore, teologo ivoriano della Società per le Missioni Africane, torna a riflettere sulla realtà della missione in Africa proponendo “una cultura missionaria delle tende piuttosto che degli uffici”.
“Lo stile burocratico che caratterizza sempre di più le dinamiche pastorali di molte delle nostre Chiese in Africa rischia di uccidere la natura profetica e missionaria della Chiesa stessa” spiega il sacerdote. “La missione non si svolge negli uffici, ma nell'incontro con la gente. Non dobbiamo mai dimenticare che la Chiesa è missionaria per natura, così come ci ricorda il Concilio Vaticano II. Minare la missione è minare la natura stessa della Chiesa.”
“Lo stile burocratico favorisce Chiese sempre più chiuse su se stesse - insiste Zagore - incapaci di aprirsi e soprattutto di uscire da se stesse per andare incontro agli altri. A lungo andare, questo stile rende i Pastori sempre più invisibili e lontani dalla gente. In Africa vogliamo Pastori ben visibili”.
“I nostri uffici, muri giganti che separano e allontanano i preti dai fedeli, vanno sostituiti mettendo delle tende nei vasti cortili delle nostre parrocchie per dare la possibilità ai Pastori di stare in contatto permanente con i fedeli. Affrontare la sfida delle tende, anziché quella degli uffici, potrebbe costituire una rinnovata vocazione missionaria nelle chiese in Africa”, conclude Zagore.
(DZ/AP) (11/11/2019 Agenzia Fides)


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