EUROPA/ITALIA - "Battezzati e inviati": “La missione è un’azione divina testimoniata da uomini e donne”

sabato, 26 ottobre 2019 mese missionario straordinario   pontificie opere missionarie   animazione missionaria   evangelizzazione  

Roma ( Agenzia Fides ) - “Senza indugio, chiediamo al Signore che il battesimo che abbiamo ricevuto porti tutti i suoi frutti in pienezza, senza mezze misure, senza calcoli, senza paure. La natura missionaria del nostro battesimo si tradurrà così in testimonianza di santità che dona vita e bellezza al mondo”. Così riferisce in un colloquio con l’Agenzia Fides padre Ernesto Viscardi, missionario della Consolata e Vicario della Prefettura Apostolica di Ulaanbaatar in Mongolia, commentando il tema suggerito da “Missio - Italia” per l’ultima domenica del Mese Missionario Straordinario dell’Ottobre 2019, incentrata sull'espressione “inviati”.
"Dove ci invia Gesù? Non ci sono confini, non ci sono limiti - spiega padre Viscardi - il Vangelo è per tutti e non per alcuni: il battesimo ha la sua radice nella missione, per cui tutti gli uomini e le donne sono chiamati a vivere come missionari”.
Nella quarta domenica del mese, il 27 ottobre, tutti i fedeli, infatti, sono invitati a riflettere sull’annuncio di gioia e condivisione del Vangelo. La dimensione missionaria, quindi, non è delegata solo ad alcuni, ma è appartiene a ogni cristiano: “Bisogna rispondere alla propria vocazione battesimale con grande umiltà - rileva padre Ernesto - la missione è soprattutto accoglienza: quindi, è importante favorire un reciproco scambio di conoscenze con e verso l’altro e instaurare un dialogo fatto di comprensione e di rispetto, come facciamo in Mongolia”.
Per il Vicario apostolico che vive la sua missione in Mongolia, “la relazione con Dio è soprattutto sciogliere i nodi che ci portiamo dentro e che ci impediscono di relazionarci con Lui e con gli altri”. Così, allora prima di imparare a parlare, bisogna educarsi all’ascolto: “L’ascolto è il canale privilegiato della relazione dell’uomo con Dio, la fede nasce sempre dall’ascolto”, evidenzia. Ecco, quindi, la duplice dimensione della missionarietà: “Da un lato - riferisce - bisogna fare dono di se stessi attraverso la testimonianza del Vangelo; dall’altro, dobbiamo essere pronti a ricevere, guarendo le nostre chiusure, i nostri isolamenti, aprendoci agli altri e eliminando ogni barriera”. “In questo modo - conclude - impariamo che il Vangelo è la buona notizia e il segreto ultimo di una storia animata dall’amore del Padre”. (ES) (Agenzia Fides 26/10/2019)


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