ASIA/TURCHIA - Parlamento USA mette in agenda il voto sul riconoscimento del Genocidio armeno

venerdì, 25 ottobre 2019 medio oriente   chiese orientali   aree di crisi   politica internazionale   geopolitica   genocidio armeno  

Washington (Agenzia Fides) – La Camera dei Rappresentanti USA, ramo del Congresso degli Stati Uniti d’America, si prepara a mettere ai voti una risoluzione che comporterebbe il riconoscimento ufficiale da parte statunitense del Genocidio armeno, il massacro sistematico di armeni perpetrato nei territori della Penisola anatolica nel 1915. Il voto sulla risoluzione in questione è stato inserito nell’agenda dei lavori parlamentari della prossima settimana. La risoluzione era stata presentata da alcuni parlamentari lo scorso aprile, e da allora aveva ricevuto il sostegno di 117 rappresentanti della Camera, attualmente a maggioranza democratica. Nel contesto delle tensioni in atto tra Usa e Turchia sugli scenari siriani, il voto parlamentare sulla controversa questione del Genocidio armeno viene esplicitamente presentata da alcuni suoi supporter come un potenziale fattore di pressione statunitense sulle scelte della leadership politica turca. “Ci prepariamo a avere un provvedimento sulle sanzioni alla Turchia, e anche un provvedimento sul Genocidio armeno. Sono certo che il governo della Turchia sarà scontento di entrambe, ma del resto anche noi non siamo contenti del governo turco” ha dichiarato in una intervista radiofonica Eliot Engel, Presidente della Commissione esteri della Camera dei Rappresentanti.
Anche associazioni e gruppi armeni operanti negli USA hanno espresso compiacimento per l’iniziativa, che secondo alcuni media gode del sostegno della democratica Nancy Pelosi, Presidente della Camera. “Il recente attacco turco a gruppi etnici vulnerabili” ha dichiarato Brian Ardouny, Direttore esecutivo della Armenian Assembly of America in riferimento all’intervento militare turco nei territori della Siria nord-orientale “conferma la necessità che il Congresso riconosca in ermini inequivocabili il Genocidio armeno, approvando le risoluzioni già presentate alla Camera dei Rappresentanti e al Senato”.
Fino ad oggi, i diversi tentativi messi in atto negli USA da associazioni armene per far votare risoluzioni parlamentari sul riconoscimento del Genocidio armeno sono caduti nel vuoto, a causa dell’opposizione delle diverse amministrazioni presidenziali interessate a non compromettere i buoni rapporti tra Turchia e Stati Uniti. Il Presidente USA Donald Trump, come riferito da Fides (vedi Fides 25/4/2017), nell’aprile 2017 aveva dedicato un pronunciamento ufficiale ai massacri pianificati subiti nella Penisola anatolica dagli armeni nel 1915, ma aveva evitato di applicare a quei massacri sistematici la definizione di “Genocidio armeno”, accodandosi alla linea seguita dai suoi ultimi 4 predecessori per non suscitare reazioni risentite da parte della Turchia.
In passato, i Presidenti USA Jimmy Carter e Ronald Reagan avevano usato l'espressione “Genocidio armeno”, ma poi, da George H.W Bush a Barack Obama, l'espressione era scomparsa da lessico dei leader della Casa Bianca nei loro pronunciamenti ufficiali.
La stampa USA ricorda che il Presidente Obama, anche a causa delle pressioni turche sul Congresso USA, aveva accantonato la promessa fatta durante una campagna elettorale di riconoscere la natura genocidaria dei massacri subiti nell’attuale territorio turco dagli armeni più di un secolo fa. (GV) (Agenzia Fides 25/10/2019)


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