AMERICA/ECUADOR - Dopo le proteste si avvia il dialogo e la riconciliazione, con la mediazione dei Vescovi

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Dopo le proteste si avvia il dialogo e la riconciliazione, con la mediazione dei Vescovi

Quito (Agenzia Fides) – Mercoledì 23 ottobre quattro rappresentanti della Conferenza episcopale ecuadoriana (CEE) si sono recati nella sede del governo. La delegazione era composta da Mons. Luis Cabrera, Arcivescovo di Guayaquil, Vice Presidente della Conferenza Episcopale; Mons. Alfredo Espinosa, Arcivescovo di Quito; Mons. René Coba, Ordinario militare, Segretario della CEE, e Mons. Danilo Echeverría, Ausiliare di Quito, rappresentante del settore della famiglia della CEE. Il Presidente della CEE è attualmente a Roma per partecipare al Sinodo dei Vescovi.
Sebbene l'incontro si sia svolto a porte chiuse, sono state rilasciate alla stampa alcune informazioni. Il Presidente dell’Ecuador, Lenín Moreno, ha ringraziato i Vescovi "a nome del paese, dello Stato e del Governo" per la funzione di mediatori assunta in questi momenti difficili, frutto di malintesi e mancanza di dialogo. Quindi il Presidente ha parlato della "prepotenza di coloro che credono di avere il diritto di rimanere indefinitamente nel potere, oppure in una posizione intransigente", alludendo a quanto è accaduto nel paese e alla sua marcia indietro sulle disposizioni del governo (vedi Fides 9/10/2019). Moreno ha ringraziato in modo speciale il Fronte Unico dei Lavoratori (FUT) per aver sospeso le manifestazioni previste per il 30 ottobre.
Da parte sua, Mons. Cabrera ha sottolineato l'invito del governo alla Conferenza Episcopale ad essere mediatrice per il dialogo con il movimento indigeno del paese, riferisce la nota inviata a Fides. Quindi ha insistito sul fatto che "c'è la disposizione e la speranza di arrivare ad accordi specifici, non per accontentare i gruppi in dialogo, ma tutto il paese". Il Vicepresidente della CEE ha concluso il suo intervento annunciando la sfida di iniziare un processo di riconciliazione e pacificazione perché "una parte del popolo è rimasto frammentato e ferito".
Il Presidente Lenín Moreno, in sedute diverse, ha poi incontrato rappresentanti di gruppi sociali e sindacati, in modo particolare quelli dei trasporti, per definire modalità e tempi dei sussidi per la benzina, tema che aveva fatto scatenare le proteste.
Le manifestazioni si sono concluse il 13 ottobre, dopo l’abrogazione da parte del governo, del controverso decreto sui sussidi, con un tragico bilancio di 8 morti, oltre 1.300 feriti e un migliaio di arresti, secondo un rapporto della Defensoria del Pueblo. La fine delle proteste ha aperto un dialogo diretto tra il governo e il movimento indigeno, con la mediazione dell'Episcopato e dell'ufficio delle Nazioni Unite in Ecuador.
(CE) (Agenzia Fides, 24/10/2019)


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