AFRICA/ETIOPIA - Il Vicario Apostolico di Harar: "In dialogo per costruire una pace duratura"

sabato, 21 settembre 2019 pace   politica   islam   dialogo   diritti umani  

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Harar (Agenzia Fides) - L’Etiopia sta facendo grandi passi avanti in campo politico, ma vive ancora forti difficoltà in campo economico e sociale. È l’immagine di un paese a doppia velocità quella che tratteggia mons. Angelo Pagano, frate cappuccino italiano, Vicario Apostolico di Harar, grande città dell’Etiopia orientale, famosa per il caffè e per aver ospitato il futuro negus Hailè Selassiè.
A livello politico, la nazione ha compiuto una grande svolta grazie all’ascesa al potere del premier Abyi Ahmed. "Il Primo ministro è stato accolto con entusiasmo dalla popolazione per il suo modo gentile e aperto nel relazionarsi" , spiega all'Agenzia Fides mons. Pagano. "Non è stato facile per lui portare avanti i suoi programmi sia per le grandi difficoltà oggettive sia per le forti opposizioni interne. Ha cercato di andare avanti con determinazione. Alcune cose sono sensibilmente migliorate, soprattutto nel campo dei diritti umani, della libertà di stampa e del sistema democratico. A livello di politica estera c’è da segnalare il grosso passo avanti compiuto con la firma dell’intesa di pace con l’Eritrea (2018)". Nonostante i progressi compiuti, le difficoltà persistono. "Oggi si vive ancora con un po’ di incertezza e di instabilità", continua il Vescovo . "In diverse parti del Paese si sono registrati momenti di tensione e difficoltà incluse le regioni dove si trova il nostro Vicariato".
Alle tensioni di carattere etnico, nel tempo si sono aggiunte frizioni tra le diverse comunità religiose. Harar, da sempre, è una città a maggioranza musulmana. Mons. Pagano si trova quindi a lavorare fianco a fianco con le popolazioni islamiche. "Come Chiesa cattolica - osserva - cerchiamo di portare avanti un dialogo istituzionale con i musulmani per cercare di costruire una pace vera e duratura. Lo facciamo in diverse zone dove siamo presenti. Purtroppo però devo anche registrare che in due nostre parrocchie nei mesi scorsi abbiamo avuto problemi con alcuni individui che hanno creato tensione e paure, tensioni purtroppo non risolte e che di volta in volta riaffiorano. Situazione simili si vivono in diverse parti del paese".
Più semplice e immediato invece il rapporto con la Chiesa ortodossa etiope. "Con gli ortodossi - continua mons. Pagano - si cerca il dialogo a tutti i livelli. Nel nostro Vicariato li aiutiamo anche a realizzare alcuni progetti sociali. È stata molto toccante la cerimonia che si è tenuta il 27 luglio a Gode in ricordo dei brutali atti vandalici del 2018. Il vescovo ortodosso Macario e il sottoscritto abbiamo benedetto insieme e inaugurato gli edifici costruiti sulle ceneri di quelli distrutti e posato due targhe che ricordano l’accaduto. È stata un’esperienza molto significativa".
Anche in campo economico continuano le difficoltà. L’immagine di un’Etiopia che sta uscendo dall’atavica condizione di sottosviluppo è, secondo mons. Pagano, vera solo in parte. "Nonostante i numerosi grattacieli che i cinesi stanno costruendo ad Addis Abeba comunichino l’impressione di uno sviluppo incipiente – conclude il Vicario Apostolico - la carenza di cibo è gravissima. Le cause sono molteplici. La siccità e l’inflazione (che ha portato le materie prime e l’acqua a costi proibitivi) sono le principali. Anche nel resto del paese si vedono costruzioni e segni incoraggianti di sviluppo, ma la forbice tra ricchi e poveri continua ad aumentare, soprattutto nelle zone rurali. Nel Vicariato abbiamo carenze di scuole, ospedali, ambulatori. La popolazione dipende ancora dagli aiuti umanitari. I segretariati cattolici di tutte le diocesi compiono un lavoro encomiabile per venire incontro ai bisogni della popolazione e cercare di lenire le sofferenze". (EC) (Agenzia Fides 21/9/2019)


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