ASIA/INDIA - Aumentano gli attacchi alle chiese: protesta dei cristiani

martedì, 3 settembre 2019 persecuzioni   violenza   diritti umani   libertà religiosa   libertà di coscienza  

New Delhi (Agenzia Fides) - “I cristiani sono vittime di violenza in India. Stiamo combattendo per i nostri diritti fondamentali: il diritto di esercitare il culto e la libertà religiosa come cittadini di questo paese. Pertanto siamo qui per protestare contro ogni forma di violenza, persecuzione, ingiustizia e discriminazione perpetuata su cristiani e chiese”: lo dice all'Agenzia Fides il cristiano Minakshi Singh, attivista per i diritti umani, organizzatore di una manifestazione che, a New Delhi, ha riunito centinaia di fedeli di diverse confessioni per protestare contro la crescente violenza.
Secondo lo United Christian Forum, nei primi sei mesi del 2019 si sono registrati 158 episodi di violenza contro i cristiani in 23 stati dell'India, nei quali sono stati feriti anche 110 donne e 89 bambini. Tra gli attacchi, 130 riguardano attacchi o intimidazioni e minacce da parte di gruppi violenti che hanno percosso fedeli riuniti pacificamente in chiesa o in sale di preghiera. "Ciò significa che "praticare la propria fede sta diventando motivo di insicurezza nel 90 per cento del territorio indiano" ha scritto il Forum.
“Alcuni gruppi e persone vogliono che smettiamo di pregare nelle nostre chiese e ci accusano di fare proselitismo o di voler convertire altri. Questa è un'accusa totalmente sbagliata e falsa" ha detto Minakshi Singh. "Il diritto di andare in chiesa e celebrare le nostre liturgie è un nostro diritto costituzionalmente sancito. Alcune persone vogliono dividere l'India su base religiosa. Ciò non è possibile né giusto in un paese democratico" ha aggiunto l'attivista, che ha organizzato il raduno tenutosi a New Delhi il 31 agosto.
I presenti hanno messo in luce che il Primo ministro Narendra Modi ha appena iniziato il suo secondo mandato dopo aver guidato il suo partito pro-indù Bharatiya Janata (BJP), dopo la vittoria nelle elezioni generali di maggio in India e che, sotto il suo mandato di governo, le denunce di violenza contro i cristiani sono cresciute perché il clima di intolleranza, incoraggiato dalla politica, si trasforma in aperta violenza. I cristiani, ha rilevato l'attivista, "affrontano una nuova ondata di minacce da parte di gruppi estremisti, da quando il BJP ha confermato il suo potere a maggio scorso".
"Stiamo combattendo per i nostri diritti. Nel mese di novembre organizzeremo una grande protesta contro la violenza di carattere religioso. Il governo federale deve fermare queste vergognose accuse contro i cristiani", ha affermato a Fides Himanshu Aggarwal, un altro tra gli organizzatori.
I manifestanti hanno anche inviato una lettera indirizzata ad Amit Shah, Ministro degli Interni nel governo federale, richiamando la sua attenzione sugli episodi di persecuzioni contro chiese e cristiani in tutto il paese.
“Le violenze e gli atti di intolleranza contro i cristiani dilagano nel Paese. I cristiani si sentono sempre più insicuri e i loro diritti fondamentali, incluso il diritto a scegliere una chiesa e professare una fede di loro scelta, vengono calpestati di giorno in giorno ”, si legge nella lettera. E' compito del Ministro degli interni proteggere i cristiani, si legge nel testo, ha rilevato Aditya Masih, relatrice alla manifestazione di protesta.
(SD) (Agenzia Fides 3/9/2019)


Condividi: