ASIA/SIRIA - Il Presidente Assad e il Patriarca Younan all’incontro dei giovani siro-cattolici

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Damasco (Agenzia Fides) – I cristiani in Siria “non sono mai stati stranieri”, ma hanno contribuito a costruire la civiltà siriana portando il suo messaggio al mondo intero, fianco a fianco con i loro “fratelli musulmani”. Lo ha sottolineato il Presidente siriano Bashar al Assad, partecipando giovedì 4 luglio ad un incontro con ragazzi e ragazze siro-cattolici, nel quadro del “campo estivo” in corso in questi giorni presso il monastero di Mar Tuma (San Tommaso), nella località di Saidnaya. Al campo estivo dei giovani cristiani siriani, intitolato “La mia speranza è in te", prende parte anche il Patriarca siro cattolico Ignace Youssif III Younan, che era presente anche alla sessione di dialogo con il Presidente siriano.
Nel dialogo con i giovani, tra le altre cose, Assad ha ripetuto che la presenza stabile e il contributo originale delle comunità cristiane in Siria rappresenta un fattore necessario per arricchire la società siriana e la pluralità delle sue componenti. I cristiani in Siria – ha detto Assad, secondo i media ufficiali vicini al governo - sono stati e continuano ad essere costruttori di civiltà e umanità accanto ai loro fratelli musulmani, e con il loro patriottismo e la loro moderazione hanno contribuito a far fallire i progetti neocoloniali messi in atto da forze ostili che sponsorizzavano il terrorismo per arrivare allo smembramento della nazione.
L’identità propria della nazione siriana – ha aggiunto Assad – valorizza la pluralità armoniosa come ricchezza da custodire attraverso la convivenza e l’integrazione permanente tra le diverse componenti, e si sottrae allo schema della contrapposizione tra “maggioranze e minoranze” che circoli occidentali vogliono imporre come chiave di lettura per rappresentare la condizione delle comunità cristiane autoctone mediorientali.
La civiltà araba – ha aggiunto il Capo di Stato siriano – non è una categoria “etnica”, e non punta a cancellare le diverse identità storiche, ma punta a preservarle, mentre i fanatismi che colpiscono anche i cristiani”, presentandoli come un “corpo estraneo” al mondo arabo, puntano in realtà a ridisegnare l’intero Medio Oriente secondo criteri settari.
Nel dialogo con Assad, i ragazzi e le ragazze hanno posto domande sui tanti problemi lasciati in eredità alla Siria dal lungo e devastante conflitto, e hanno esposto proposte sul contributo che loro stessi possono offrire alla ricostruzione del Paese. (GV) (Agenzia Fides 5/7/2019)


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