AMERICA/VENEZUELA - Manca l’unanimità all’assemblea dell’OSA, Maduro invia una seconda delegazione

venerdì, 28 giugno 2019 situazione sociale   politica internazionale  

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Manca l’unanimità all’assemblea dell’OSA, Maduro invia una seconda delegazione

Medellin (Agenzia Fides) – Si è aperto un caso diplomatico durante la sessione di ieri dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), che si tiene in Colombia: l'Uruguay si è ritirato in segno di protesta per la presenza del rappresentante del Venezuela, considerata illegittima. Altri paesi hanno appoggiato la rappresentanza del leader dell'opposizione venezuelana, Juan Guaidò.
Questo incidente riflette la mancanza di unanimità dell'OSA nell'applicazioni dei provvedimenti emessi contro il governo del presidente Maduro considerato una dittatura. Quando Maduro annunciò il ritiro del Venezuela dall'OSA, nell'aprile 2017, Guaidò nominò un membro dell'Assemblea nazionale come rappresentante presso l'OSA.
All’assemblea di ieri è arrivata una seconda delegazione, inviata da Maduro, che ha creato un conflitto nel numero dei votanti per le decisioni. Così l’Argentina e altri paesi hanno appoggiato Maduro, mentre Brasile e Paraguay lo hanno criticato molto duramente. Gli Stati Uniti hanno promosso il delegato presentato da Guaidò perché, come ha detto pubblicamente Kimberly Breir, delegato nordamericano, "gli Stati Uniti sono impegnati a sostenere il popolo del Venezuela per ripristinare la propria democrazia e chiediamo alle altre nazioni di continuare a mostrare la loro fermezza contro Maduro, che sta cercando di distruggere le ultime istituzioni e i processi democratici in Venezuela". La situazione politica in Venezuela è stata la questione principale delle recenti riunioni dell'OSA, organismo che ha sede a Washington e che Maduro accusa di essere al servizio degli Stati Uniti.
In coincidenza con la riunione dell’OSA, il Venezuela celebrava ieri la “Giornata del giornalista”, motivo per il quale la Conferenza Episcopale del Venezuela (CEV) ha pubblicato un messaggio inviato a Fides. "Celebrare la Giornata del giornalista nella situazione attuale che il Venezuela sta vivendo, è un invito a manifestare con impegno e dedizione ciò che fa questa lodevole professione in mezzo alle difficoltà, informare" inizia il testo dei Vescovi.
"In Venezuela l'esercizio del giornalismo è stato duramente messo in discussione dai continui attacchi che ha subito negli ultimi anni – è scritto nel messaggio -; aggressioni, molestie, furti e distruzione di attrezzature, restrizioni sulla copertura, censura dei media, detenzioni arbitrarie e ingiustificate di giornalisti di media nazionali e internazionali, chiusura di numerosi media, persino licenziamenti ingiustificati, soltanto per dire la verità".
Il testo prosegue: "Nel mezzo della censura che viene vissuta, è necessario fare la differenza, il giornalista in qualche modo scrive la prima stesura della storia, attraverso la costruzione dell'agenda delle notizie e introducendo le persone nell'interpretazione degli eventi, occorre essere portavoce di speranza e fiducia in questo momento".
"Per questo motivo, è urgente in ogni momento un giornalismo che deve servire la verità e la dignità umana...Nell'esercizio del giornalismo la voce libera e responsabile è fondamentale per la crescita di qualsiasi società che voglia chiamarsi democratica" continua il testo dei Vescovi.
Nella conclusione citano Papa Francesco quando afferma che "la comunicazione diffamatoria è l'inizio delle dittature". "Le dittature, tutte, sono iniziate così, con una comunicazione adulterata, per mettere la comunicazione nelle mani di una persona senza scrupoli, di un governo senza scrupoli. Il pluralismo dell'opinione e della comunicazione sono elementi fondamentali di una vera democrazia."
(CE) (Agenzia Fides, 28/06/2019)


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