ASIA/AFGHANISTAN - Il Barnabita a Kabul: “Affidiamo al Sacro Cuore di Gesù inegoziati tra USA e Talebani ”

venerdì, 28 giugno 2019 islam   politica   politica internazionale   islam politico   pace   riconciliazione   diritti umani   preghiera  

Kabul (Agenzia Fides) - “Domani, 29 giugno, avrà inizio un settimo round di negoziati tra Stati Uniti e Talebani. Speriamo tutti che possa essere raggiunto un accordo che ponga fine ad una guerra lunga 18 anni. Noi vogliamo affidare questa intenzione al Sacro Cuore di Gesù. Il fatto che l’Afghanistan sia un paese musulmano è irrilevante. Noi crediamo fermamente che Gesù Cristo sia il Signore e il Re dell’universo, Lui vuole regnare su tutte le nazioni. E il suo regno è ‘un regno di verità e vita, un regno di santità e grazia, un regno di giustizia, amore e pace’. Preghiamo il Divino Cuore che possa operare per la nostra salvezza”. E’ quanto dichiara, in una nota inviata all’Agenzia Fides, padre Giovanni Scalese, sacerdote Barnabita, responsabile della Missio sui iuris in Afghanistan.
Il messaggio giunge nel giorno in cui la Chiesa celebra il Sacro Cuore di Gesù e alla vigilia di una nuova sessione di negoziati che segue quella dello scorso maggio, sempre in Qatar: in quella fase, le due parti avevano realizzato una bozza di accordo che includeva il ritiro delle forze statunitensi dall'Afghanistan, un cessate il fuoco a livello nazionale e colloqui con le autorità afghane. Secondo quanto dichiarato attraverso dal Rappresentante speciale USA per la riconciliazione in Afghanistan, Zalmay Khalilzad, “entrambe le parti vogliono raggiungere rapidi progressi” nel processo di pace.
“Il contributo che la piccola comunità cristiana può dare alla pace e alla ricostruzione di questo paese è limitato, anche se i segni della sua presenza in questa terra sono significativi: il servizio ai più poveri tra i poveri, l’assistenza ai bisognosi e l’educazione ai meno fortunati. Ma oltre agli obiettivi umanitari, la comunità cristiana possiede un’arma segreta che può dare effetti inimmaginabili: la preghiera”, commenta padre Scalese.
In Afghanistan vi è una sola parrocchia, con sede all’interno dell’Ambasciata italiana a Kabul, frequentata da circa un centinaio di persone, quasi esclusivamente membri della comunità diplomatica internazionale. Nella capitale afghana sono presenti, inoltre, le suore di Madre Teresa di Calcutta e l’Associazione intercongregazionale Pro Bambini di Kabul. Fino al 2016 erano attive anche le Piccole Sorelle di Charles de Foucauld, arrivate in territorio afghano negli anni Cinquanta. (LF) (Agenzia Fides 28/6/2019)


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