AFRICA/CENTRAFRICA - I Vescovi denunciano le minacce degli “Squali”, una nuova milizia armata centrafricana

martedì, 25 giugno 2019 vescovi   gruppi armati   pace   evangelizzazione  

Bangui (Agenzia Fides) - “Rileggendo la storia del nostro Paese, scopriamo che ogni regime politico sembra sempre legato a una milizia: “Les Abeilles”, "Les Karako", "Les Balawa", "Les Libérateurs", "Les Séléka", "Les Antibalaka". Oggi, per chi operano “Les Requins” (“gli squali”) ? In altre parole, chi beneficia delle minacce degli “squali”?” si chiedono i Vescovi della Repubblica Centrafricana nel loro messaggio pubblicato in occasione della loro Assemblea tenutasi a Bossangoa dal 17 al 24 giugno.
Secondo fonti della stampa locale, la milizia “Les Requins” è stata fondata nel gennaio di quest’anno dai “duri” del campo del Presidente Faustin-Archange Touadéra, per contrastare il “Mouvement pour la Défense de la Nation – E Zingo Biani”, che raggruppa i diversi elementi dell’opposizione.
“Condanniamo le minacce lanciate dal “Mouvement des Requins de Centrafrique” nel comunicato n. 011 del 20 giugno 2019, che vuole rendere la terra di Saint Jacques de Kpèténè "un teatro di operazioni insanguinato” affermano i Vescovi. Kpèténè è un quartiere della capitale, Bangui.
Questi due nuovi gruppi armati si aggiungono ai 14 movimenti ribelli che a febbraio hanno firmato gli accordi di pace a Khartoum e a Bangui. Accordi che sono però violati, come scrivono i Vescovi: “La popolazione è stanca dell'ipocrisia che caratterizza la firma dei vari accordi che hanno avuto luogo in questo Paese". "Una volta che questi accordi (...) sono stati firmati, vengono subito violati” denuncia il messaggio, che condanna con fermezza il massacro di maggio, commesso da uno dei gruppi armati che hanno firmato l'accordo di pace, con la morte di 50 civili nell'ovest del Paese.
I Vescovi sottolineano che “nonostante l'ambiguo contesto della firma dell'accordo di Khartoum e del suo contenuto che non è unanime, questo accordo potrebbe essere un'opportunità per alleviare le sofferenze del popolo centro-africano”.
Il messaggio ricorda infine i 125 anni d’evangelizzazione del Centrafrica: “Mentre celebriamo quest'anno il 125 ° anniversario dell'evangelizzazione del nostro paese, noi Vescovi, riaffermiamo che il Vangelo che i primi missionari ci hanno annunciato rimane ancora una Parola di liberazione degli oppressi, un'esortazione alla giustizia e un dono della pace di Cristo”. (L.M.) (Agenzia Fides 25/6/2019)


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