AMERICA/PERU’ - I Vescovi al governo: continuiamo la solidarietà verso i fratelli venezuelani, il 94% vive nella povertà estrema

giovedì, 13 giugno 2019 emigrazione   povertà   accoglienza   chiese locali  

Twitter

I Vescovi al governo: continuiamo la solidarietà verso i fratelli venezuelani, il 94% vive nella povertà estrema

Trujillo (Agenzia Fides) – Mons. Miguel Cabrejos Vidarte, Presidente della Conferenza Episcopale Peruviana (CEP) e Presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM), in una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica del Perù, Martin Vizcarra Cornejo, ha invitato il governo peruviano a continuare a mostrare solidarietà verso i fratelli venezuelani dinanzi alla difficile situazione che stanno attraversando.
Nella lettera pervenuta a Fides, Mons. Cabrejos auspica che prosegua "la volontà del governo peruviano di accogliere i venezuelani che arrivano in Perù, trovando nel nostro Paese una terra di pace e di solidarietà, dove possono proiettare i loro sogni e ricostruire la loro vita e quella delle loro famiglie". Allo stesso modo, evidenzia come questa migrazione contribuisca ad un maggiore scambio culturale tra due popoli fratelli: "I circa 800.000 venezuelani che sono entrati fino ad oggi stanno contribuendo a formare una società multiculturale, fraterna, tollerante e rispettosa dello scambio delle culture".
Monsignor Cabrejos richiama inoltre l'attenzione sulla necessità del visto umanitario per i venezuelani che vogliono entrare in Perù, il che richiede il possesso di un passaporto e un certificato del casellario giudiziario, entrambi difficili da ottenere nel loro paese. "Questa richiesta potrebbe essere un pericolo imminente e una tentazione di limitare e/o restringere l'accesso al sistema di accoglienza dei rifugiati a causa dell'aumento del numero dei richiedenti. Sebbene la richiesta d'asilo rimanga aperta, il pericolo sussiste" si legge nella lettera.
La nota inviata a Fides dalla Conferenza Episcopale Peruviana, riferisce infine che "la Chiesa sarà sempre disponibile a collaborare per attuare le misure idonee ad assicurare che la comunità internazionale sia responsabile e solidale in modo tangibile con gli sforzi compiuti da paesi come il Perù, attraverso la cooperazione umanitaria ed economica, per evitare un impatto economico per lo Stato e facilitare l'inserimento sociale, economico e culturale della popolazione venezuelana nelle nostre terre".
Il governo peruviano aveva informato che dal 15 giugno i cittadini venezuelani che avessero voluto entrare in Perù dovevano avere, oltre al passaporto, il visto umanitario. La notizia ha provocato reazioni in diversi ambiti, oltre alla Chiesa. Uno dei rappresentanti del governo ha dichiarato alla stampa che questo provvedimento non significa "chiudere le porte", ma allinearsi con i paesi vicini nel chiedere un permesso che il diretto interessato dovrà richiedere nel suo paese d'origine. Lo stesso Presidente del Perù ha giustificato il provvedimento del governo con il fatto che il 6 giugno il Perù aveva espulso quasi 50 venezuelani con precedenti penali e che erano entrati nel paese con documenti falsi.
Secondo l'ultimo Rapporto delle Nazioni Unite sul Venezuela, dei 29 milioni di abitanti il 94% patisce la fame e la povertà estrema. Almeno 3,5 milioni di venezuelani sono già fuggiti verso il Perù, la Colombia, il Brasile, la Guayana e Suriname nonché Curacao e altre isole caraibiche. I bambini in età scolare non frequentano più la scuola e le persone malate non riescono ad andare negli ospedali perché manca tutto (vedi Fides 3/04/2019). Ogni giorno cresce il numero di chi muore per mancanza di farmaci salvavita di ogni tipo.
(CE) (Agenzia Fides, 13/06/2019)


Condividi: