AMERICA/EL SALVADOR - L'Arcivescovo di San Salvador: “Nessuna legge deve coprire i crimini contro l'umanità!”

mercoledì, 22 maggio 2019 crimini di guerra   vescovi   riconciliazione  

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L'Arcivescovo di San Salvador: “Nessuna legge deve coprire i crimini contro l'umanità!”

San Salvador (Agenzia Fides) – La Chiesa cattolica di El Salvador respinge la Legge di riconciliazione nazionale recentemente discussa nell'Assemblea legislativa, denunciando che lascerebbe impuniti i colpevoli dei crimini contro l'umanità commessi durante la guerra civile salvadoregna (1980-1992). La Chiesa si oppone a una possibile amnistia ed è solidale con le vittime che aspettano giustizia (vedi Fides 18/03/2019).
"Siamo molto preoccupati perché vogliono approvare in fretta una legge di riconciliazione che sarebbe - in pratica - un'altra legge di un’amnistia ingiusta, una legge spuria e totalmente illegittima che cerca di proteggere i perpetratori" ha detto l'Arcivescovo di San Salvador, José Luis Escobar Alas, in una conferenza stampa il cui testo è pervenuto a Fides.
“E' triste che, dopo tanti anni, si sia aspettato fino al 2016 per abrogare una legge che aveva la sua base nella corruzione. Nessuna legge deve coprire i crimini contro l'umanità! Si deve avere giustizia, per rispetto alle vittime, altrimenti è una ferita che non guarisce. Sono passati due anni da questo tentativo di fare una legge, ma fare una cosa del genere sarebbe una presa in giro di tutti, soprattutto del popolo di El Salvador" ha concluso Mons. Escobar Alas.
L'Assemblea legislativa deve preparare entro luglio una nuova legge di riconciliazione nazionale che garantisca verità, giustizia e riparazione per le vittime. Anche la Commissione interamericana per i diritti umani (CIDH) ha espresso "profonda preoccupazione" sul disegno di legge che, secondo il coordinatore della commissione, Miguel Montenegro, sta cercando di far approvare un'amnistia che assecondi gli interessi dei settori politici nella "protezione dei carnefici" sia militari che ex guerriglieri. Il conflitto armato, tra il 1980 e il 1992, ha causato la morte di oltre 75.000 persone e 10.000 scomparsi. I responsabili devono essere perseguiti e la legge non deve essere consensuale, si devono ascoltare le vittime, ha ribadito la CIDH.
(CE) (Agenzia Fides 22/05/2019)


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