ASIA/INDIA - Libero su cauzione uno dei sette cristiani innocenti, accusati in Orissa

lunedì, 13 maggio 2019 persecuzioni   cristianesimo   induismo   giustizia   diritti umani   minoranze religiose  

Nuova Delhi (Agenzia Fides) - La Corte Suprema dell'India ha concesso la liberà su cauzione a Gornath Chalanseth, uno dei sette cristiani innocenti messi in carcere dieci anni fa a causa del presunto omicidio di un leader religioso indù locale, Swami Laxmanananda Saraswati, avvenuto il 23 agosto 2008 nel distretto di Kandhamal, nello stato di Orissa, India orientale. Quell'omicidio, attribuito ai cristiani dai gruppi estremisti indù come Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS), fu il pretesto per scatenare la feroce persecuzione anti-cristiana avvenuta a Kandhamal nel 2008, che fece oltre cento morti e 50mila sfollati tra la popolazione cristiana locale.
Gornath Chalanseth ha ottenuto la libertà provvisoria grazie al ricorso presentato dal team legale della Alliance Defending Freedom (ADF), organizzazione che difende i diritti dei cristiani, protegge le libertà fondamentali e la dignità umana. Gornath e altri sei uomini sono stati condannati all'ergastolo nel 2013, dopo che due giudici chiamati a deliberare sul caso sono stati improvvisamente trasferiti.
Le richieste di cauzione sono state respinte per due volte dall'Alta corte dell'Orissa nel dicembre 2018, e gli appelli contro la condanna sono rimasti inascoltati per oltre cinque anni.
Dice a Fides Anto Akkara, giornalista e intellettuale che ha seguito il loro caso da vicino: "Questo rilascio su cauzione è un punto di riferimento e una grande vittoria nella lotta per la giustizia per i sette innocenti di Kandhamal. L'ordine di cauzione della Corte Suprema, guidato dal team legale dell'ADF, è il primo passo verso l'assoluzione dei cristiani innocenti che languono in prigione da un decennio per un crimine che non hanno mai commesso".
Una delle iniziative in favore dei sette è una campagna di firme online che richiede il loro rilascio sul sito web www.release7innocents.com. Ogni firma online genera quattro e-mail istantanee inviate al Giudice supremo dell'India; al Presidente dell'India; all'Alta Corte dell'Orissa e alla Commissione nazionale per i diritti umani.
La Chiesa ha anche lanciato una campagna di preghiera per la loro liberazione.
Secondo Akkara, che ha esaminato a fondo il caso e scritto alcuni libri-inchiesta, l'accusa dei sette cristiani "serve a coprire la frode organizzata dal Sangh Parivar", organizzazione nazionalista indù. Il libro di Akkara "Who Killed Swami Laxmanananda?" riporta prove documentali sull'innocenza dei sette.
Chalenseth dovrebbe essere rilasciato all'inizio della prossima settimana dalla prigione di Phulbani a Kandhamal. (SD) (Agenzia Fides 13/5/2019)


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