AMERICA/CILE - Quaresima di Fraternità nella carità verso i migranti, per diffondere una visione positiva della migrazione

sabato, 9 marzo 2019 emigrazione   diritti umani   aree di crisi   caritas   chiese locali   razzismo   xenofobia   accoglienza  

Santiago (Agenzia Fides) - Con il mercoledì delle Ceneri si è aperta in tutto il Cile la “Campagna Quaresima di Fraternità 2019” che ha per tema “Il tuo apporto e il nostro, speranza di tutti”. Attraverso questa azione, Caritas Cile e la Conferenza episcopale raccolgono fondi e promuovono progetti destinati ai migranti. Nata nel 1982, la Campagna risponde quest’anno alla “necessità-Paese” creata dalla forte immigrazione soprattutto da Venezuela, Haiti e Nicaragua, secondo quanto afferma in un colloquio con l’Agenzia Fides, José Tomás Silva, direttore esecutivo della campagna per Caritas Cile. In Cile vive attualmente circa 1 milione di migranti, equivalenti al 4 % della popolazione. La Campagna Quaresima di Fraternità sarà dedicata ai migranti anche per i prossimi due anni.
“La preghiera, la penitenza e la misericordia che siamo chiamati a vivere in questo tempo liturgico si traducano in atti di carità, di dono, di fraternità” spiega Silva. Tutto quello che si raccoglierà in tutte le parrocchie del Paese in Quaresima finanzierà progetti orientati ad “accogliere, proteggere, promuovere e integrare” i migranti, come chiede Papa Francesco. Le organizzazioni caritative della Chiesa presenteranno progetti mediante i quali si incrementerà “l’accoglienza” attraverso spazi di orientamento e regolarizzazione dello status migratorio, oltre che di assistenza giuridica, lavorativa, previdenziale e sanitaria. La “protezione” si concentrerà sulla “difesa dei diritti e della dignità soprattutto dei più vulnerabili” come la prima infanzia e le donne incinte, e nella prevenzione dello sfruttamento lavorativo e della tratta di persone. La “promozione” prevede progetti di formazione professionale, la creazione di reti per favorire l’impiego e l’accesso al lavoro, di corsi di spagnolo e di elementi di lingua creola. Infine si cercherà di “integrare” con campagne di comunicazione e di sensibilizzazione contro la discriminazione, la xenofobia, le aggressioni e i pregiudizi a riguardo di malattie, traffico di droga o prostituzione.
“Ci interessa soprattutto promuovere un cambio di approccio – sottolinea a Fides il direttore della campagna -. I fratelli migranti portano molto al Paese che li accoglie, in termini di forza lavorativa, di multiculturalità, e di settori dell’economia come la gastronomia...”. Occorre quindi “diffondere una visione positiva della migrazione”. José Tomás Silva sottolinea anche l’apporto degli immigrati alla Chiesa cilena: “In particolare i venezuelani, che sono molto praticanti, stanno rianimando la vita della nostra Chiesa”. (SM) (Agenzia Fides 9/3/2019)


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