AMERICA - Impegno profetico e martirio: “celebrazione digitale” dei 60 anni della CLAR

giovedì, 7 marzo 2019 ordini religiosi   missionari  

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Impegno profetico e martirio: “celebrazione digitale” dei 60 anni della CLAR

Bogotà (Agenzia Fides) – “Oggi come ieri, la CLAR (Confederación Caribeña y Latinoamericana de Religiosas y Religiosos) è ancora viva, con profondo senso di responsabilità, per rispondere evangelicamente alle sfide del presente per il futuro. Oggi come ieri, la CLAR continua a ricreare il suo impegno profetico e di martirio, coltivando una profonda spiritualità contemplativa della realtà".
Così è scritto in una nota della CLAR, inviata all’Agenzia Fides, in occasione dei 60 anni di animazione e accompagnamento della vita consacrata latinoamericana e caraibica, che la Confederazione ricorda questo mese attraverso quella che ha chiamato una “celebrazione digitale”.
La CLAR ha per obiettivo principale l'animazione e il coordinamento delle conferenze nazionali dei superiori, presenti in 22 paesi dell'America Latina e dei Caraibi. Attraverso esperienze culturali e carismatiche, seguendo le linee dei processi formativi dei missionari, la CLAR promuove anche il rilancio della vita religiosa presso le nuove generazioni.
La storia latinoamericana ha proposto al mondo chiari esempi di religiosi e di missionari che sono diventati semi del cristianesimo fino a dare la vita per il Vangelo, come Fides registra ogni anno con la lista di coloro che, impegnati nella vita della Chiesa, sono morti in modo violento. Nella seconda metà del XX secolo, anche sulla scia dell'impegno della CLAR, l’America latina ha sperimentato la dimensione della persecuzione e del martirio di religiosi e religiose. La situazione denunciata dalla Chiesa a Medellín (1968) e a Puebla (1979), come le posizioni assunte in base ai principi della fede, hanno infatti generato una dinamica di repressione da parte dei potenti verso coloro che avevano preso sul serio il messaggio di cambiamento lanciato da queste Assemblee. Per questo il filosofo storico Enrique Dussel ha chiamato questo spazio temporale "Da Medellín a Puebla, un decennio di sangue e speranza".
Se nei tempi addietro i religiosi si trovavano quasi esclusivamente nei conventi e nelle chiese, negli ultimi 60 anni li abbiamo visti percorrere sentieri di fango sulle Ande con i bambini, a fianco dei contadini o dei senza terra del Brasile, impegnati nei diversi servizi della Caritas in ogni paese latinoamericano, accogliere i migranti che si spostano cercando una vita senza violenza o curando i malati negli ospedali.
Questo mese la CLAR festeggia 60 anni ribadendo l'obiettivo "dell'animazione e del coordinamento delle Conferenze nazionali dei Superiori Maggiori dell'America Latina e dei Caraibi", e si può affermare che sono stati 60 anni di testimonianza in mezzo al popolo che prega e spera nel Regno di giustizia e pace promesso dal Signore. La CLAR ha donato ai religiosi nuovi strumenti, necessari ad assumere responsabilmente l’identità di “discepoli missionari” in America Latina, diventando sempre più “Chiesa in uscita”.
(CE) (Agenzia Fides, 07/03/2019)


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