EUROPA/SPAGNA - Mutilazione genitale femminile: 200 milioni di ragazze violate nei loro diritti

martedì, 5 febbraio 2019 donne   cultura  

Madrid (Agenzia Fides) – La mutilazione genitale femminile (MGF) è una pratica comune in un gran numero di paesi africani e in alcuni paesi asiatici e costituisce una grave violazione dei diritti delle ragazze. Questa pratica abusiva è diffusa, in particolare nell'Africa sub-sahariana, ma anche in alcuni paesi del Medio Oriente - Iraq e Yemen - e in Indonesia.
Secondo la nota inviata all’Agenzia Fides da Entreculturas, ong gesuita per l’educazione e lo sviluppo con base a Madrid, anche se la sua diffusione è diminuita negli ultimi trenta anni, i dati disponibili indicano che in alcune nazioni (per la maggior parte in Africa occidentale e nel Corno d'Africa) il 70 % delle ragazze sono state vittime di mutilazione. In alcuni paesi, come la Somalia, la percentuale arriva fino al 99%. Le ragioni della pratica sono varie e complesse, ma le cause principali derivano da schemi e norme culturali profondamente radicate. Per la maggior parte delle culture in cui è praticata, la ragione principale è la convinzione che sia necessaria per ottenere un buon matrimonio.
La MGF provoca danni sulla salute delle bambine non solo a breve termine, con il dolore, il rischio di infezioni, problemi urinari e persino la morte, ma sull'intera vita della ragazza, comportando anche problemi psicologici non indifferenti. La MGF è un problema globale che richiede una soluzione globale. Secondo i dati dell’Unicef e del rapporto di Entreculturas, si stima che 3,9 milioni di bambine abbiano subito MGF solo nel 2015, la maggior parte prima dei 15 anni. Globalmente circa 200 milioni di ragazze e di donne sono state vittime di qualche forma di MGF.
In occasione della “Giornata della tolleranza zero della MGF”, che si celebra il 6 febbraio, in tutto questo mese di febbraio si svolge in Spagna l’VIII edizione del circuito di corsa solidale organizzato da Entreculturas i cui fondi sono destinati al programma “La luz de las niñas”, che vuoile proteggere le ragazze dalla violenza creando spazi sicuri per loro e sensibilizzando le famiglie e le comunità sui loro diritti. Dalla sua creazione, nel 2012, ad oggi, il programma ha seguito 32.747 bambine in 15 paesi, secondo precise linee di azione: favorendo l’accesso scolastico e la continuità dell’educazione, denunciando le violenze subite dalle ragazze, offrendo riabilitazione psicologica e reinserimento sociale. (SL) (Agenzia Fides 5/2/2019)


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