AMERICA/PANAMA - Il Papa: “Il Signore e la sua missione non sono qualcosa di passeggero, non sono soltanto una GMG: sono la nostra vita!”

lunedì, 28 gennaio 2019 giovani   giornata mondiale della gioventù   papa francesco  

Panama (Agenzia Fides) – Nel Campo San Juan Pablo II (Metro Park) di Panama, Papa Francesco ha presieduto ieri mattina, domenica 27 gennaio, la Santa Messa a conclusione della XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù che ha avuto per tema: “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola”.
Ai circa 700mila giovani di tutto il mondo riuniti attorno all’altare, il Papa ha ricordato con forza che “la vita è oggi”: “Voi, cari giovani, non siete il futuro. No, siete il presente! Non siete il futuro di Dio: voi giovani siete l’adesso di Dio! Sentite di avere una missione e innamoratevene, e da questo dipenderà tutto.” Quindi ha proseguito: “Per Gesù non c’è un “frattanto”, ma un amore di misericordia che vuole penetrare nel cuore e conquistarlo. Egli vuole essere il nostro tesoro, perché Gesù non è un “frattanto” nella vita o una moda passeggera, è amore di donazione che invita a donarsi… il Signore e la sua missione non sono un “frattanto” nella nostra vita, qualcosa di passeggero, non sono soltanto una Giornata Mondiale della Gioventù: sono la nostra vita di oggi e il nostro cammino!”
Nell’omelia Papa Francesco ha commentato il brano evangelico dell’inizio della missione pubblica di Gesù, con queste parole: “Gesù rivela l’adesso di Dio che ci viene incontro per chiamare anche noi a prendere parte al suo adesso... È l’adesso di Dio che con Gesù si fa presente, si fa volto, carne, amore di misericordia che non aspetta situazioni ideali o perfette per la sua manifestazione, né accetta scuse per la sua realizzazione. Egli è il tempo di Dio che rende giusti e opportuni ogni situazione e ogni spazio. In Gesù inizia e si fa vita il futuro promesso”.
Quindi il Papa ha rilevato che anche noi, oggi, “non sempre crediamo che Dio possa essere tanto concreto e quotidiano, tanto vicino e reale, e meno ancora che si faccia tanto presente e agisca attraverso qualche persona conosciuta come può essere un vicino, un amico, un familiare. Non sempre crediamo che il Signore ci possa invitare a lavorare e a sporcarci le mani insieme a Lui nel suo Regno”. “Non sono poche le volte in cui – ha proseguito - ci comportiamo come i vicini di Nazaret, quando preferiamo un Dio a distanza: bello, buono, generoso, ben disegnato, ma distante e, soprattutto che non scomodi, un Dio ‘addomesticato’. Perché un Dio vicino e quotidiano, un Dio amico e fratello ci chiede di imparare vicinanza, quotidianità e soprattutto fraternità”.
Rivolgendosi direttamente ai giovani, il Papa li ha esortati a “vivere l’“adesso” di Dio”, senza sentirsi in “sala d’attesa”, aspettando il proprio turno mentre “frattanto” si inventano, o qualcuno inventa per loro, “un futuro igienicamente ben impacchettato e senza conseguenze”, dove la gioia è solo una finzione.
Infine ha invitato a guardare a Maria, il cui “fiat” ha accompagnato queste giornate “come una musica di sottofondo”: “Lei non solo ha creduto in Dio e nelle sue promesse come qualcosa di possibile, ha creduto a Dio e ha avuto il coraggio di dire “sì” per partecipare a questo adesso del Signore. Ha sentito di avere una missione, si è innamorata e questo ha deciso tutto. Che voi possiate sentire di avere una missione, che vi lasciate innamorare, e il Signore deciderà tutto”. (SL) (Agenzia Fides 28/1/2019)


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