AMERICA/BRASILE - La Chiesa rilancia la missione dei laici nella società e nella partecipazione civile

giovedì, 6 dicembre 2018 laici   chiese locali   evangelizzazione   missione   animazione missionaria   politica   società civile  

Brasilia (Agenzia Fides) - L'Anno nazionale del Laicato "è stato un tempo di grazia dedicato ad approfondire la vocazione, l'identità e la missione laicale non solo tra e per i laici, ma insieme a tutta la Chiesa", e continuerà con una formazione più capillare ed approfondita, affinchè i laici siano protagonisti attivi nell'evangelizzazione e nella costruzione di una convivenza più umana, giusta e fraterna, coscienti del loro essere "soggetti ecclesiali e sociali". Marilza Lopes Schuina, presidente del Consiglio Nazionale del Laicato nel Brasile (CNLB), riassume con queste parole all'Agenzia Fides, quello che la Chiesa in Brasile ha vissuto durante l'Anno che si è concluso nella solennità di Cristo Re (vedi Fides 11/11/2017 e 26/10/2017).
A livello regionale, diocesano e parrocchiale, si è riflettuto sul ruolo dei laici e si sono creati nuovi Consigli dei laici in diocesi e parrocchie dove non erano ancora attivi, con la proposta di impegnarsi nella vita cittadina e nella gestione pubblica. La presidente della CNLB rinonosce che "il protagonismo dei laici lo si vede più che altro nei servizi pastorali interni alla vita ecclesiale, dove non sono sempre riconosciuti e sono di fatto poco partecipi negli spazi decisionali". Secondo Schuina, è necessaria "una maggior partecipazione nei consigli pastorali ed economici, nelle assemblee e nelle iniziative della Chiesa in uscita, ambiti nei quali i laici possono dare grandi contributi".
"Il laico è un soggetto ecclesiale e sociale" aggiunge Marilza Lopes Schuina, "che non deve operare solo ad intra. La sua missione è chiara: essere una presenza profetica, sacerdotale e regale" della Chiesa, attiva nel tessuto sociale. Una potenzialità enorme, perchè il laico "è Chiesa negli ambiti della società dove non arriva il clero". Nell'Anno del Laicato, secondo Marilza si sono fatti passi in avanti nella comprensione della missione dei laici. "In tutto ciò che si è fatto c'è stata l'intenzione di non limitarci all'aspetto celebrativo, bensì di passare dalle riflessioni alle azioni".
Tra le iniziative più importanti di questo Anno, c'è l'apertura di 29 nuove scuole di “Fede e Politica”, che si aggiungono alle 80 preesistenti, nelle quali si studia la Dottrina sociale della Chiesa e la sua applicazione nell'azione dei laici, invitati ad inserirsi in comitati di quartiere, cooperative, sindacati, associazioni, Consigli dell'Educazione e della Salute, partiti politici... "Il Papa insiste molto nell'inserimento in questi ambiti" sottolinea, ricordando che quello della politica è uno dei campi più urgenti. Affinchè i laici, "ancora troppo chiusi all'interno della vita ecclesiale", agiscano profeticamente nella società, occorre “una maggiore coscienza critica del loro essere cristiani” chiamati a "mettere al primo posto il Vangelo e la difesa della vita in tutti i sensi".
Sono ancora tanti coloro che "si sentono a posto andando a Messa e facendo la carità". Ma "la chiamata del laico", afferma Schuina, "è una convocazione, che è di più di un invito". Per evitare la sterilità della vocazione laicale, l'invito è di "aprirsi all'altro, che vuol dire aprirsi a Dio, cammino di realizzazione e felicità personale". Poi, nell'azione, "lo Spirito si manifesta. Nella risposta alla convocazione agisce la grazia". (SM) (Agenzia Fides 6/12/2018)


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