AMERICA/PARAGUAY - Manifestazione Ecumenica in difesa della Vita e della Famiglia per contestare il progetto di un Programma nazionale di prevenzione e assistenza alle vittime di delitti contro l’autonomia sessuale e contro i minori

mercoledì, 25 maggio 2005

Asunción (Agenzia Fides) - Questa sera, 25 maggio, alle ore 19, nella piazza della Cattedrale metropolitana di Asunción (Paraguay) avrà luogo una Manifestazione Ecumenica a difesa della Vita e della Famiglia, contro il progetto di legge che intende dare vita ad un Programma Nazionale di prevenzione a assistenza alle vittime di atti punibili contro l’autonomia sessuale e contro i minori. Obiettivo dell’incontro ecumenico è esprimere suggerimenti sul tema in discussione e pregare affinché le decisioni parlamentari siano conformi ai disegni di Dio.
Sua Ecc.za Mons. Pastor Cuquejo, Arcivescovo di Asunción, nel comunicato con cui invita alla manifestazione ecumenica a cui parteciperanno Pastori e fedeli delle altre Confessioni cristiane, sottolinea che “la coscienza primigenia dell’umanità conferma l’inalterabile realtà dell’unione dell’uomo e la donna come complemento mutuo e perfezionamento di tutto il creato. Negli ultimi decenni del secolo scorso si è relativizzato questo disegno originale. La vita non è rispettata nella sua integrità. La stessa famiglia soffre i colpi di una cultura che la disgrega”. In questa prospettiva, prosegue mons Cuquejo, “molte nazione hanno optato per legiferare a favore dell’aborto, del controllo irresponsabile delle nascite, di alcuni orientamenti equivoci circa la salute riproduttiva, del divorzio e anche dal matrimonio tra persone dello stesso sesso”. Mons. Cuquejo puntualizza che nella maggioranza dei casi, il popolo non ha dato espressamente il suo consenso per l’approvazione di queste leggi.
Un comunicato del “Servizio Amore e Vita” (SEAVI) della Pastorale Familiare dell’Arcidiocesi di Asunción, intitolato “La Verità vi farà liberi”, datato 23 maggio 2005, denota la pericolosità dei termini ambigui del progetto di legge, che chiaramente attentano alla vita e alla famiglia: “La finalità ultima di questa proposta legislativa è costruire una società senza riferimenti alla famiglia, svuotandola di contenuto e sostituendola con qualsiasi unione tra persone, di uguale o diverso sesso; è relativizzare il valore della vita, paradossalmente in nome di una pretesa difesa della vita”. Si richiama l’attenzione specialmente sulle espressioni relative alla “autonomia sessuale”, “discriminazione” e “prospettive di genere”. Il documento rifiuta la possibilità di optare per un orientamento o una identità sessuale diversa del sesso dato dalla natura, in quanto ciò promuove l’omosessualità, la bisessualità, il cambiamento di genere sessuale.
Inoltre si rileva che “il progetto di legge in discussione, contiene articoli che attentano alla libertà nell’esercizio della professione, non riconoscendo il diritto all’obiezione di coscienza”. Infatti il progetto autorizza lo Stato a firmare accordi con ONG’s per monitorare l’adempimento del programma, ciò vuol dire creare un sistema di vigilanza realizzato da organizzazioni abortiste, femministe o lesbo-femministe.
E’ infine preoccupante la possibilità che si prospetta, di una obbligatoria distribuzione di massa di farmaci abortivi orali. Il progetto in pratica crea un programma quadro nel quale è possibile l’aborto chimico o chirurgico come rimedio a supposte violenze. Tra l’altro il testo non assicura una indagine per comprovare effettivamente l’avvenuta violenza, adducendo la necessità di rispettare la privacy. (R.Z.) (Agenzia Fides 25/5/2005, righe 37, parole 481)


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