ASIA/TERRA SANTA - Anche il Gran Mufti denuncia l'occupazione di proprietà ecclesiastiche da parte dell'esercito israeliano

venerdì, 30 novembre 2018 medio oriente   chiese locali   luoghi santi   militari  

LPJ

Gerusalemme (Agenzia Fides) – Anche lo Sheikh Mohammad Ahmad Husayn, Gran Mufti di Gerusalemme, ha denunciato pubblicamente la recente occupazione di terre del Patriarcato latino di Gerusalemme da parte dell'esercito israeliano, definendola come un atto predatorio mirante ad accrescere l'occupazione di territori palestinesi da parte di insediamenti israeliani. L'alto esponente sunnita ha sollecitato i leader politici del mondo a intervenire per fermare la “politica dei fatti compiuti” che in Terra Santa continua a non tenere in alcuna considerazione le risoluzioni internazionali.
60 acri (pari a circa 25 ettari) di terra appartenenti al Patriarcato latino di Gerusalemme sono stati occupati dall'esercito israeliano e trasformati in presidio militare. La terra occupata, come riferito dall'Agenzia Fides (vedi Fides 28/11/2018), si trova presso i villaggi palestinesi di Tayasir e Bardala, nella parte settentrionale della Valle del Giordano. Associazioni e sigle palestinesi hanno definito l'operazione come una violazione del diritto internazionale. Le terre confiscate si trovano presso un preesistente campo militare israeliano, che di recente è stato ristrutturato e dotato di costruzioni in muratura.
Nella giornata di mercoledì 28 novembre anche il Patriarcato latino di Gerusalemme ha diffuso un comunicato per denunciare l’appropriazione delle terre da parte delle forze militari israeliane, annunciando l'intenzione di affrontare la vicenda in modo appropriato, per scongiurare “ulteriori danni da essa risultanti”. (PR) (Agenzia Fides 30/11/2018)


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