AFRICA/NIGER - Due mesi nelle mani dei rapitori: le iniziative per sostenere p. Maccalli

venerdì, 9 novembre 2018

SMA

Niamey (Agenzia Fides) - “Non c’è nessuna notizia certa su dove si trova e sui passi intrapresi per liberare p. Gigi Maccali. Non viene meno, tuttavia, la fiducia in chi sta facendo di tutto per la sua liberazione. Un grazie alle innumerevoli persone che si sono mobilitate, sia per tenere accesa la fiamma della preghiera, sia per tenere alta l’attenzione delle istituzioni, sia per testimoniare la propria vicinanza e solidarietà alla famiglia e ai confratelli e ai cristiani del Niger”: lo dichiara all’Agenzia Fides padre Marco Prada, della Società per le Missioni Africane (SMA) di Genova, a quasi due mesi dal rapimento del confratello padre Gigi Maccalli, SMA (vedi Fides 18/9/2018).
“Inoltre - aggiunge padre Marco - il prossimo 17 novembre, a due mesi esatti dal sequestro, il Vescovo di Crema, mons. Daniele Gianotti, presiederà la veglia di preghiera e la marcia organizzata dal Centro Missionario di Crema, diocesi di origine di padre Maccalli”. Per l’occasione il settimanale diocesano di Crema, nell’edizione di domenica 18 novembre, uscirà con un inserto contenente diverse lettere scritte dal missionario rapito durante gli anni di missione in Niger.
“Hanno risposto in tanti alle iniziative a supporto del nostro confratello” aggiunge p. Prada. “Tra queste la comunità SMA di Feriole (Padova) organizzerà una veglia di preghiera nella stessa data, in collaborazione con la parrocchia. La comunità SMA di Genova, venerdì 16 novembre, a partire dalle 21, proporrà un incontro di preghiera nella sua cappella. Anche in India si prega e si digiuna per p. Gigi, su invito della nostra comunità locale. E le comunità di Irlanda, Spagna, Francia, con i loro amici e simpatizzanti, si uniranno a questo grande movimento di solidarietà. Molte altre sono già state programmate in parrocchie, gruppi, movimenti, per non lasciar passare nell’indifferenza il 60° giorno di prigionia di p. Gigi”.
Il missionario riferisce: “I nostri confratelli in Niger continuano a visitare alcune comunità cristiane fuori Niamey, anche nella zona di frontiera con il Burkina Faso, dove è stato rapito p. Gigi Maccalli. Potranno raccogliere le testimonianze della popolazione e ottenere qualche notizia in più su ciò che sta accadendo. I mass-media infatti ci riportano informazioni su un'operazione dell'esercito nigerino, ancora in corso, per contrastare i gruppi jihadisti presenti in zona”.
La situazione in Niger continua ad essere critica. “Scene di guerra vi sono anche a Torodi, cittadina e parrocchia a circa 60 chilometri dalla capitale”, hanno riferito a Fides fonti locali. “Come annunciato dal ministro degli interni, le forze governative hanno attaccato i gruppi jihadisti installatisi nella zona, proprio dove è stato rapito padre Maccalli. Secondo la testimonianza di alcuni missionari, vi sono stati diversi feriti e due morti tra i militari nigerini. Nulla si sa per ora delle perdite dei gruppi menzionati. L'operazione è apparentemente ancora in atto”, concludono le fonti.
(MP/AP) (9/11/2018 Agenzia Fides)


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