AFRICA/EGITTO - Istituzioni e leader islamici:cordoglio e solidarietà dopo l'ennesima strage di pellegrini copti

sabato, 3 novembre 2018 medio oriente   chiese orientali   settarismi   jihadisti   terrorismo   islam  

Copts Today

Minya (Agenzia Fides) – E' salito a 10 il numero delle vittime dell'attacco terroristico compiuto venerdì contro un gruppo di pellegrini copti ortodossi partiti in bus dalla città di Sohag e diretti al monastero di Anba Samuel il Confessore, nel governatorato egiziano di Minya. Lo riferiscono media egiziani vicini alla comunità copta, che danno ampio spazio anche agli attestati di vicinanza e solidarietà verso i copti e verso l'Egitto espressi da istituzioni e leader islamici del mondo arabo.
L'agguato stragista è stato rivendicato da una delle sigle locali affiliate alla rete jihadista del sedicente Stato Islamico, accusate di aver perpetrato numerosi agguati mortali contro le forze di sicurezza egiziane soprattutto nella Penisola del Sinai. Oltre alle vittime, l'agguato compiuto con armi automatiche ha provocato anche una ventina di feriti.

Quando si è diffusa la notizia dell'ennesima strage di pellegrini copti, lo sheikh Ahmed al Tayyib, Grande Imam di al Azhar, ha telefonato personalmente al Patriarca copto ortodosso Tawadros II per esprimere al Primate ella Chiesa copta le condoglianze sue e dell'intera comunità accademica e religiosa di al Azhar per le vittime della strage. Anche il Presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen) ha condannato il “vigliacco atto terroristico”, contrario a ogni valore umano e religioso.
Una forte condanna dell'attentato, insieme alle condoglianze alle famiglie delle vittime, è stata espressa anche dal ministero degli esteri del Qatar, mentre dall'Arabia Saudita hanno inviato alle autorità egiziane messaggi di di cordoglio e di riprovazione dell'atto terroristico subito dai copti sia il Re Salman Bin Abdul Aziz al Saud, sia il Principe ereditario Mohammad bin Salman, attuale vice-primo ministro e ministro della difesa saudita. Il Presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, attualmente in visita a Sharm el Sheikhper prendere parte al “forum mondiale della gioventù”, ha espresso in un messaggio diffuso via twitter il proprio dolore per la sorte dei “martiri” uccisi da “mani perfide che cercano di minare la coesione della nazione egiziana”, confermando l'intenzione di profondere ancora più risorse e energie nella lotta al terrorismo.
Anche la “Casa della Fatwa” (Dar al Ifta al Misryah) - osservatorio egiziano, presieduto dal Gran Mufti d'Egitto e incaricato di diffondere pronunciamenti orientativi e sciogliere dubbi e controversie riguardo all'applicazione dei precetti coranici - ha condannato l'agguato terroristico come “atto vile, che viola le leggi celesti”, ribadendo che gli attacchi ai cristiani sono proibiti dalla Legge islamica.
Mentre lo scrittore egiziano Sharif Shobashi si è scagliato contro l'ipocrisia delle espressioni di cordoglio che si rinnovano davanti a ogni attentato contro i copti, senza metere in atto misure concrete per porre freno alle predicazioni religiose che istigano all'odio settario.
La sepoltura di pellegrini copti uccisi lungo la via che li conduceva al monastero di Anba Samuel è prevista per oggi, sabato 3 novembre. (GV) (Agenzia Fides 3/11/2018).


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