AMERICA/MESSICO - L’Arcivescovo di Acapulco: “Urge contrastare la violenza dilagante e porre fine all’impunità”

martedì, 9 ottobre 2018 diritti umani   violenza   narcotraffico   vescovi  

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L’Arcivescovo di Acapulco: “Urge contrastare la violenza dilagante e porre fine all’impunità”

Acapulco (Agenzia Fides) – “Bisogna conoscere la radice degli atti di violenza per evitare che succedano ancora": è quanto auspica l'Arcivescovo di Acapulco, Mons. Leopoldo González González, in una nota inviata all’Agenzia Fides, commentando i fatti di violenza delle ultime settimane che continuano a verificarsi ad Acapulco e la rendono una delle città con un tasso di omicidi tra i più alti al mondo.
Mons. González sottolinea che “è importante che le autorità agiscano per garantire la giustizia”, che si metta fine all’impunità “per recuperare la fiducia dei cittadini nel denunciare i crimini ed evitare anche casi di linciaggio”, quando la gente si fa giustizia da sé, come già è capitato.
D'altra parte, l'Arcivescovo ha spiegato che “esistono modi istituzionali per conoscere la verità e ripristinare la giustizia, per risolvere conflitti” come quelli nell’area del comune di Cacahuatepec, che in questo momento coinvolge l'interesse di molti cittadini.
Lo stato di Guerrero, in Messico, attraversa grandi sfide per la convivenza sociale: uno dei principali problemi, segnalati anche da Mons. González circa un mese fa, è proprio la sicurezza dei cittadini. All'inizio dell'incarico pubblico per 80 sindaci dello stato di Guerrero, l'Arcivescovo di Acapulco si era rivolto loro per ricordare che "il servizio d'autorità del sindaco è molto importante, e deve realizzarsi con il popolo”. Insieme con il problema della violenza, ci sono quelli della riscossione delle tasse e l'estorsione, che “fa sanguinare l'economia familiare e l'economia delle città”, il traffico di droga che “coinvolge molti adolescenti e bambini”. “Nella vostra campagna elettorale vi siete impegnati a garantire la sicurezza" aveva scritto l’Arcivescovo.
A Guerrero la violenza dei gruppi criminali condiziona la vita dell'intera popolazione. Il caso più grave è stato la cancellazione "per motivi di sicurezza" delle celebrazioni del “Grito de Independencia” (festa nazionale che si celebra il 16 settembre) in 4 città della zona. Come segnalato dall’Agenzia Fides, tra gli altri episodi che hanno destato forte preoccupazione, c'è la chiusura di una scuola e la fuga delle suore per l'assassinio dei genitori di una delle suore (vedi Fides 16/02/2018) e la morte violenta dei giornalisti che cercano di informare sulla terribile situazione (vedi Fides 28/07/2018). (CE) (Agenzia Fides, 09/10/2018)


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