AMERICA/NICARAGUA - Una società “ferita e sanguinante”: annunciate nuove proteste mentre la repressione continua

venerdì, 5 ottobre 2018 diritti umani   violenza   democrazia   aree di crisi  

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Dona Coquito - Una società “ferita e sanguinante”: annunciate nuove proteste mentre la repressione continua

Managua (Agenzia Fides) – "Il popolo che non conosce la propria storia è condannato a ripeterla" è una delle espressioni popolari molto diffuse in America Latina. In Nicaragua, fin dall'inizio delle manifestazioni contro il governo, il regime di Ortega-Murillo non ha risparmiato agli anziani arresti e violenze, e questo si è ripetuto anche lo scorso fine settimana. Secondo il Centro Nazionale dei Diritti Umani (Cenidh) sono dodici gli anziani, tutti oltre i 60 anni, considerati prigionieri politici dall’inizio della repressione.
La nota pervenuta a Fides ricorda che la polizia di Ortega ha lanciato bombe lacrimogene contro una marcia di pensionati già il 19 aprile, a Masaya, mentre il giorno prima, 18 aprile, il signor Nicolás Palacios, 64 anni, era stato aggredito da tre simpatizzanti di Ortega, a León. Furono questi i due episodi chiave che fecero svegliare la popolazione, che da quel momento uscì nelle strade per protestare. Durante il fine settimana appena trascorso, è stata fermata anche Doña Coquito (Miriam del Socorro Matus, 76 anni), che è stata portata in prigione e poi rilasciata lo stesso giorno. Durante questi 5 mesi di crisi sociopolitica, il Presidente Ortega ha represso i manifestanti senza discriminazioni, compresi i bambini e gli anziani.
La Chiesa cattolica segue da vicino la sofferenza del popolo nicaraguense, ricordando che anche i cattolici sono presenti, in modo pacifico, nelle manifestazioni di piazza. Ieri, Mons. Silvio José Baez, Vescovo ausiliare di Managua, ha ricordato attraverso Twitter alcune parole del Vangelo: "Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi" (Lc, 10,3), e ha commentato: "In una società ferita e sanguinante, il credente non dovrebbe essere un lupo in più, ma non può nemmeno essere indifferente ai lupi che continuano a seminare morte".
La situazione nel paese continua ad essere molto tesa: ieri si è costituita "L'Unità Nazionale Blu e Bianca", un’associazione di organizzazioni della società civile che comprende imprenditori, studenti, contadini, professionisti, difensori dei diritti umani e altre, che ha invitato a marciare contro il regime la prossima domenica, perché, hanno sottolineato, “non lasceranno le piazze né le strade, perché queste sono del popolo”. L'appello è una chiara sfida alla decisione della dittatura di Daniel Ortega, che ha dichiarato il 29 settembre illegali tutte le marce contro di lui e ha minacciato di perseguire coloro che chiamano alle manifestazioni.
A livello internazionale, la Magnistky Nica Act, che comporta sanzioni per il Nicaragua, è già inserita nel calendario dei lavori per essere discussa al Senato degli Stati Uniti: la proposta di legge magnistky si riferisce ad una situazione concreta internazionale, e va presentata quando ci sono interessi degli USA e dei popoli democratici che si trovano in situazioni di urgente necessità.
(CE) (Agenzia Fides 05/10/2018)


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