AMERICA/ECUADOR - Riforma politica dei ministeri: a rischio il rapporto dello Stato con le realtà religiose

mercoledì, 12 settembre 2018 libertà religiosa   situazione sociale  

Twitter

Non c'è legge sulla libertà e l'uguaglianza religiosa.

Quito (Agenzia Fides) – Incertezza e disorientamento sta causando l'annuncio del governo dell’Ecuador della riforma degli organismi dello Stato: il Ministero della Giustizia, Diritti Umani e Culto, dovrà infatti far parte del nuovo Ministero della Sicurezza. Questa disposizione, ancora non vigente, rientra nei provvedimenti per l'austerità varati dal presidente Lenin Moreno per tagliare le spese dello Stato. La preoccupazione è che il Consiglio Nazionale della libertà e dell'uguaglianza religiosa (Conalir), in cui sono presenti i rappresentanti di tutte le realtà religiose e che finora ha mantenuto i contatti con l'Ufficio per il Culto, attualmente sotto il Ministero della Giustizia, non avrà un punto di riferimento effettivo.
La nota pervenuta a Fides da fonti locali, informa che alla fine di agosto, i rappresentanti di diverse organizzazioni religiose si sono incontrati per analizzare la situazione, dove, secondo loro, non è stata prestata attenzione alle comunità religiose. Una delle principali lamentele è che non sia mai stato possibile raggiungere un accordo per la legge sulla libertà e l'uguaglianza religiosa.
La proposta di legge, discussa per più di tre anni, voleva regolare la situazione delle chiese e delle religioni presenti nel paese. Tra il 2009 e il 2010 è stata discussa, poi archiviata dall'Assemblea nazionale, nel 2012, con il motivo che la legge "non era conforme alla Costituzione che riconosce l'Ecuador come stato laico".
Alla riunione della Conalir, informa la stessa nota, è stato deciso di inviare una lettera alla Presidenza della Repubblica, con le firme dei diversi delegati, in cui sono esposte le preoccupazioni delle comunità riguardo ai rapporti tra la fede degli ecuadoriani e lo stato. In Ecuador nel passato ci sono stati episodi di confronto fra gruppi religiosi, a volte con tensioni e scontri (vedi Fides 9/04/2013), in altre circostanze la Chiesa cattolica ha dovuto alzare la voce per chiedere il rispetto del diritto fondamentale alla libertà di culto vigente nel paese (vedi Fides 16/11/2012). Una nuova legislazione al riguardo potrebbe anche controllare la reale situazione finanziaria dei gruppi religiosi.
Per ora l'unica realtà religiosa che ha uno status giuridico stabilito è la Chiesa cattolica, attraverso il "Modus Vivendi", documento che stabilisce le relazioni diplomatiche tra l'Ecuador e la Santa Sede, del 24 luglio 1937.
Le chiese evangeliche dipendono da istituzioni con sedi in altri paesi. In pratica hanno la sede legale fuori dall’Ecuador e sono registrate nel paese come fondazioni e/o organizzazioni senza scopo di lucro (ong). "Proprio questo è ciò che dovrebbe essere regolamentato” afferma Santiago Corrales, un avvocato con specializzazione in materia fiscale. “La questione delle tasse è un problema in sospeso con alcune entità religiose" spiega, citando l’esempio delle decime su cui non c'è alcun controllo o registrazione fiscale in nessuna istituzione.
(CE) (Agenzia Fides, 12/09/2018)


Condividi: