AFRICA/CONGO RD - Elezioni presidenziali: tensioni per le candidature respinte dalla Commissione Elettorale

giovedì, 30 agosto 2018 elezioni  

Kinshasa (Agenzia Fides) - Montano le polemiche nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) per alcune decisioni prese dalla Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI), in vista delle elezioni presidenziali del 23 dicembre. In primo luogo c’è la questione dell’esclusione di 6 delle 25 personalità che hanno presentato la propria candidatura alla Presidenza della Repubblica. Tra i candidati esclusi c’è Jean-Pierre Bemba, leader del Movimento di Liberazione del Congo (MLC), recentemente assolto in seconda istanza dalla Corte Penale Internazionale (CPI) dopo una lunga vicenda giudiziaria, per le violenze commesse dalle sue truppe nella Repubblica Centrafricana nel 2002-2003.
Il 24 agosto la CENI ha respinto la candidatura di Bemba in base al principio costituzionale che vieta la candidatura alla Presidenza di cittadini che hanno avuto condanne o processi in corso per corruzione. Bemba, per assolto in secondo grado dall’accusa di crimini di guerra nella Repubblica Centrafricana, ha ancora in corso un processo presso la CPI con l’accusa di aver corrotto testimoni durante il primo processo sui crimini di guerra.
Il 15 agosto il Ministro della Giustizia ha ordinato alla Corte di Cassazione e alla CENI di rimuovere dalla lista dei candidati alle elezioni presidenziali e legislative coloro che hanno gravi indizi di avere una cittadinanza straniera. Secondo l’opposizione, la lettera inviata dal Guardasigilli alla CENI e alla Corte di Cassazione è una grave interferenza nell’autonomia di questi due organi e un pesante intervento nel processo di selezione delle candidature. L’esclusione delle 6 personalità - secondo l’opposizione - dimostrerebbe la subordinazione della CENI al governo uscente. Tanto più che il Presidente Kabila aveva già escluso dalla corsa presidenziale un’altra personalità importante, l’ex governatore del Katanga, Moïse Katumbi, al quale viene impedito di rientrare nella RDC. La CENI ha però ritenuta valida la candidatura alla provincia del Sud Kivu di Batumike Rugimbanya, condannato in primo e secondo grado, dal Tribunale Militare e dall'Alta Corte Militare, insieme a 11 suoi coimputati per omicidio, creazione di una milizia chiamata "Jeshi la Yesu" e stupro su minori.
Altro punto controverso è l’uso di macchine elettorali elettroniche (vedi Fides 23/8/2018) che fanno nascere il sospetto che possano essere manipolate. Il movimento Lotta per il Cambiamento (LUCHA) ha annunciato a partire dal 3 settembre 2018 nuove manifestazioni in tutta la RDC per chiedere l’abbandono totale delle macchine elettorali e il ritorno al voto tradizionale su carta. In un comunicato LUCHA chiede alla Conferenza Episcopale Congolese, garante dell'Accordo di San Silvestro del 2016, “di non lasciare che questo accordo serva come garanzia per una caricatura elettorale da parte di coloro che hanno solo disprezzo per il popolo di Dio, assumendosi le proprie responsabilità e, quando sarà il momento, trarre coraggiosamente tutte le conseguenze della mancata applicazione delle misure di rafforzamento della fiducia previste da tale accordo”. (L.M.) (Agenzia Fides 30/8/2018)


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