AMERICA/PERÙ - Nuove strade in Amazzonia mettono in pericolo gli indigeni in isolamento volontario

martedì, 7 agosto 2018 indigeni   società civile   sviluppo   diritti umani  

Lima (Agenzia Fides) - "Senza il consenso dei popoli indigeni della zona e senza nemmeno consultarli, la provincia di Purús sta approvando la costruzione di strade nella zona", segnala all'Agenzia Fides Ismael Vega, direttore del Centro Amazzonico di Antropologia e Applicazione Pratica (CAAAP), associazione creata nel 1974 dalle nove diocesi della selva peruviana come istituzione a servizio delle popolazioni emarginate ed escluse dell'Amazzonia, in modo speciale per gli indigeni. Vega puntualizza che la construzione delle infrastrutture si basa sulla "Legge delle 'carreteras'" approvata dal Parlamento in gennaio. "Approvando la legge che dichiara priorità e interesse nazionale la costruzione di strade statali e la manutenzione di strade sterrate nella regione di Ucayali (legge N°30.723) - rileva - il Parlamento pone nuovamente in serio pericolo la vita dei popoli indigeni amazzonici e in particolarmente di quelli in isolamento volontario o nella fase iniziale del contatto che vivono in quella provincia".
Vega ha già sottolineato nei mesi scorsi che "questa nuova minaccia contro i popoli indigeni e l'Amazzonia è stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale solo tre giorni che il Papa Francesco, nel discorso pronunciato a Puerto Maldonado, affermasse che questi oggi sono in pericolo causa dei megaprogetti di infrastruttura e per l'estrattivismo". La norma del "consenso previo", stabilito dalla Convenzione 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, "è stata ratificata dal Perù nel 2011. Ma concretamente, tale norma non si applica: non si consultano i popoli indigeni", attesta, in un dialogo con Fides, Mónica Villanueva, direttrice di Comunicazione del centro culturale domenicano per i diritti indigeni "José Pío Aza" ed ex presidente di Signis America Latina e Caraibi.
La legge in questione è stata approvata dal Congresso il 15 dicembre scorso, non è stata oggetto di osservazioni nè di veto da parte dell'esecutivo e, dopo il periodo stabilito dalla Costituzione, è stata promulgata dal Parlamento. "Si sta cercando di derogarla", conferma Ismael Vega alla Fides, "ma per ora solo la Commissione parlamentare Popoli Andini, Amazzonici, Afroperuviani - Ambiente ed Ecologia si è pronunciata a riguardo, mentre il partito guidado da Keiko Fujimori blocca il dibattito per la deroga".
Il presidente della Commissione, Marco Arana, ha detto che "la legge attenta ai diritti dei popoli in isolamento volontario, che vivono in condizioni di estrema vulnerabilità". “La norma coinvolge direttamente tre riserve indigene, due riserve territoriali, tre parchi nazionali e uno provinciale", ricorda. Anche il Ministero di Cultura, le cui competenze includono la protezione dei popoli indigeni, aveva manifestato un fermo rifiuto al progetto di legge durante il dibattito, per il medesimo motivo. (SM) (Agenzia Fides 7.08.2018)


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