AMERICA/BOLIVIA - Il Card. Filoni all’inaugurazione del CAM 5: “l’efficientismo soluzionistico non è la vera logica da seguire”

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Il Card. Filoni all’inaugurazione del CAM 5: “l’efficientismo soluzionistico non è la vera logica da seguire”

Il Card. Filoni all’inaugurazione del CAM 5: “l’efficientismo soluzionistico non è la vera logica da seguire”

Santa Cruz de la Sierra (Agenzia Fides) – “Questo Congresso si riannoda a quello celebrato a Maracaibo ed ai precedenti Congressi che rappresentano significative tappe dell’impegno missionario in questo grande Continente. Essi rientrano, a loro volta, nel progetto missionario di Cristo che, dapprima inviò i suoi discepoli a preparargli la via nei villaggi in cui stava per recarsi, poi allargò il campo, inviandoli in tutto il mondo per annunciare la buona notizia del Vangelo”. Lo ha ricordato questa mattina, all’atto inaugurale del Quinto Congresso Missionario Americano (CAM 5), il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Inviato speciale del Santo Padre Francesco. “Dio ha un disegno anche, ed in special modo, su questo Continente americano – ha proseguito - al quale, come ebbe a rilevare spesso Giovanni Paolo II, la Chiesa ha dato grande impulso missionario nella seconda parte del millennio scorso”.
Nel suo discorso inaugurale, il Card. Filoni ha sottolineato che le riflessioni sulla risposta missionaria delle Chiese del continente americano alle sfide dei nostri tempi avranno eco anche nell’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la Regione Panamazzonica, nell’ottobre 2019, che si celebrerà in coincidenza con il Mese Missionario Straordinario. “Questo Mese Missionario Straordinario – ha spiegato il Cardinale Prefetto - è stato indetto dal Papa nella ricorrenza del centenario della Lettera Apostolica Maximum illud, di Benedetto XV, con la quale aveva voluto «riqualificare evangelicamente» l’opera missionaria ad gentes, «purificandola da qualsiasi incrostazione coloniale», staccandola dalle «mire nazionalistiche ed espansionistiche che tanti disastri avevano causato». I frutti di quello speciale impulso dato alla missio ad gentes da Benedetto XV, furono largamente riconosciuti e raccolti dal Concilio Vaticano II, di cui il Decreto Ad Gentes ne fu colonna portante e aprì la strada a due successivi indimenticabili documenti, anch’essi dei pilatri nel grande e meritorio sviluppo della missionarietà di questi ultimi decenni: l’Esortazione Apostolica Evangelii nuntiandi (1975) di Paolo VI, e la Lettera enciclica Redemptoris missio (1990) di Giovanni Paolo II. Ulteriore sviluppo nei nostri giorni è, infine, l’Esortazione Apostolica di Papa Francesco, Evangelii gaudium, in cui il Santo Padre mette tutta la Chiesa in stato permanente di evangelizzazione. Questo Congresso, pertanto, è chiamato a raccogliere questa visione del Papa, a farla sua e adeguarla alla ricca varietà delle situazioni nel Continente americano”.
Quindi il Cardinale ha citato i tre ambiti di azione nell’opera di evangelizzazione indicati da Papa Francesco: la pastorale per la crescita spirituale e morale dei credenti, l’ambito delle persone battezzate che non vivono secondo le esigenze del loro battesimo, la missione Ad gentes verso quanti non conoscono Cristo o lo hanno rifiutato. “Nel loro complesso questi tre ambiti sono presenti nelle Americhe e rappresentano oggi la massima sfida per la Chiesa” ha evidenziato.
Prima di concludere il suo messaggio inaugurale, il Card. Filoni ha voluto mettere in guardia dal pericolo in cui si cade “quando viene meno la freschezza del Vangelo e l’entusiasmo della vocazione missionaria e ci si lascia prendere o dalle infedeltà personali o dalla crisi dell’efficacia e delle apparenze”. “Dobbiamo guardarci dalla logica dell’algoritmo, ritenendo che l’efficientismo soluzionistico sia la vera logica da seguire – ha ammonito -. Non è nemmeno abbassando il livello della generosità che si risolve, ad esempio, il problema delle vocazioni missionarie; piuttosto lo si deve affrontare incrementando un’autentica pastorale missionaria, una generosa condivisione di personale apostolico tra Chiese più ricche e Chiese più povere, e, infine, il lasciarsi prendere da un profondo e generoso amore per il servizio delle comunità prive dell’annuncio del Vangelo”.
Inoltre è necessario motivare tutte le realtà ecclesiali alla missionarietà, “perché la missionarietà aiuta la fede e la entusiasma. Si vada sempre alla radice e alla sostanza della questione, ma non si ceda nelle difficoltà o nelle problematiche, al ribasso ecclesiologico o all’occasionalismo delle soluzioni, specialmente quando si tratta della qualità del personale e dell’impegno missionario. In molte parti dell’America c’è bisogno di autentici ministri del Vangelo. Noi tutti, infatti, siamo debitori della nostra fede alla generosità di evangelizzatori e missionari che ci hanno preceduto e non credo che questa generosità si sia esaurita”. (SL) (Agenzia Fides 11/7/2018)


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