ASIA/TURKMENISTAN - Una “Chiesa fotogenica” si prepara a vivere giorni storici

sabato, 23 giugno 2018 evangelizzazione   missione   chiese locali  

Ashgabat (Agenzia Fides) - Potrebbe avere esiti storici per la Chiesa cattolica in Turkmenistan il colloquio avvenuto nei primi giorni di giugno ad Ashgabat tra il Nunzio Apostolico Paul Russell e il Vice Premier turkmeno Raşit Meredow. Lo spiega all’Agenzia Fides p. Andrzej Madej, sacerdote polacco degli Oblati di Maria Immacolata (OMI) e Superiore della Missio sui iuris del Turkmenistan, raccontando che, a seguito dell’incontro, è stato avviato un dialogo con le autorità civili del Paese, che potrebbe portare a “costruire qualcosa”. La speranza è che ben presto la comunità locale possa avere “una chiesa di legno e mattoni”, che possa accgliere il piccolo gregge di fedeli esistente.
Come appreso dall’Agenzia Fides, L’incontro è avvenuto a margine della visita pastorale tenutasi dal 28 maggio al 4 giugno ad Ashgabat, a cui hanno preso parte l’Arcivescovo Paul Russell, Nunzio apostolico per le terre di Turchia, Turkmenistan e Azerbaijan, padre Peter Stoll, del Consiglio generale degli Oblati di Maria Immacolata e responsabile OMI nei Paesi dell’Asia, padre Antoni Bochm, responsabile per gli Oblati in Europa e padre Pawel Zajac, provinciale degli Oblati in Polonia.
Facendo a Fides un resoconto della visita, p. Madej spiega di aver ottenuto “la grazia di essere ricevuti ad un livello così elevato dalle autorità turkmene. Non ci si può ancora sbilanciare, ma c’è stato un bel dialogo che ha dato vita a un processo storico per la Chiesa turkmena”. A tal proposito, il missionario afferma di essere molto felice “perchè talvolta si dubita, si perde la speranza, si mette in dubbio la propria l’utilità. Un incontro simile rimette in vita e fa risvegliare il senso della missione: dopo 21 anni, in questa terra potrebbe accadere qualcosa di grande”.
L’Oblato spiega che la comunità cattolica locale vive un momento positivo: “La visita pastorale ha rappresentato un grande dono per i fedeli, perché ha rinvigorito quell’entusiasmo che già li caratterizza. Siamo una Chiesa ‘fotogenica’. Chiunque venga a trovarci, infatti, se ne innamora e afferma che stare con noi è come sentirsi con le comunità cristiane delle origini, perché tutto è così vivo, spontaneo e pieno di speranza”.
La comunità cattolica turkmena, costituita da circa duecento battezzati, si riunisce nella cappella della Trasfigurazione del Signore, nella capitale Ashgabat, ed è guidata da due sacerdoti Oblati di Maria Immacolata. L’ordine è presente in Turkmenistan dal 1997, quando fu istituita la Missio sui iuris da Giovanni Paolo II. Per tredici anni, la presenza degli Oblati è stata ammessa solo come rappresentanza dell’Ambasciata vaticana: all’inizio ci si incontrava nelle abitazioni private e la Messa si celebrava nel territorio diplomatico della Nunziatura apostolica di Ashgabat. Nel 2010 il governo turkmeno ha riconosciuto ufficialmente la presenza cattolica. Il Turkmenistan conta 5 milioni di abitanti al 90% musulmani. (LF) (Agenzia Fides 23/6/2018)


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