AMERICA/MESSICO - I Vescovi ai candidati alla presidenza: cosa farete per diritti umani, violenza, povertà?

venerdì, 13 aprile 2018

CEM

Cuautitlán Izcalli (Agenzia Fides) – “La Chiesa cattolica, preoccupata per il benessere del popolo del Messico, vuole essere, in queste imminenti elezioni, un'istanza che promuova il dialogo e la partecipazione dei cittadini, ma soprattutto, vuole contribuire al rafforzamento della fiducia in favore della democrazia". Questo si legge nel comunicato della Conferenza Episcopale Messicana (CEM) ricevuto dall'Agenzia Fides, che informa dell'incontro di quattro candidati presidenziali con i Vescovi nell’ambito della 105a Assemblea Plenaria della CEM, che è iniziata il 9 e si conclude oggi, 13 aprile.
All'incontro privato, che si è svolto ieri, giovedì 12 aprile, nella sede della CEM, a Cuautitlán Izcalli, ha partecipato il candidato della coalizione "Por México al Frente", Ricardo Anaya Cortés, mentre oggi si prevede la presenza di Andrés Manuel López Obrador di " Juntos Haremos Historia", José Antonio Meade della coalizione "Todos por México", e della candidata senza partito di sostegno, Margarita Zavala.
Durante gli incontri con i candidati, i Vescovi del Messico intendono esporre
questioni centrali come: "il rispetto di tutti i diritti umani nella nazione e che questa sia più giusta, solidale e partecipativa, con un sistema economico che lavori per ridurre la povertà e la disuguaglianza sociale, senza dimenticare il rafforzamento e le condizioni di una vita dignitosa per le famiglie" sottolinea la nota ricevuta da Fides. Oltre a chiedere ai candidati di lavorare affinché "il paese si caratterizzi per uno stato di diritto forte, giusto, promotore e difensore della dignità umana", i Vescovi ricordano che i candidati devono mettere in primo piano "la trasparenza e la responsabilità", e fare ogni sforzo possibile per "ridurre drasticamente l'impunità e la corruzione". Questioni che i Vescovi hanno già affrontato nel loro messaggio in occasione delle elezioni 2018 (vedi Fides 21/3/2018).
Mons. Ramón Castro, Vescovo di Cuernavaca, parlando alla stampa locale, ha commentato che vuole chiedere ai candidati presidenziali come hanno intenzione di controllare la violenza e il crimine per recuperare lo stato di diritto. Ha evidenziato che la popolazione è stanca dell’insicurezza e ha paura di denunciare perché non ha abbastanza fiducia nelle istituzioni. "Gli chiederemo cosa faranno per sradicare la povertà, la disuguaglianza, il crimine, la violenza, l'impunità – ha detto Mons Castro -. Abbiamo bisogno di autorità che siano al servizio; che facciano entrare nella loro mente, nel loro cuore, la necessità di servire, non di servirsi, e che il potere non corrompa il loro cuore". Per Mons. Raúl Vera, Vescovo di Saltillo, l'impunità e la corruzione hanno contribuito all'aumento della violenza che vive il paese, motivo per cui questi problemi devono essere affrontati con urgenza.
Da parte sua Mons. Rogelio Cabrera López, Arcivescovo di Monterrey, ha dichiarato che "questo incontro è un'occasione per noi, come Pastori della Chiesa, di esprimere le nostre preoccupazioni e fare domande su questioni specifiche che interessano l'attività pastorale delle nostre diocesi”. "Il Messico che vogliamo è possibile, ma fondamentalmente richiede un governo che lavori con onestà ed efficienza insieme a tutti gli organismi che costituiscono la società", concludono i Vescovi nella loro nota. (LG) (13/04/2018 Agenzia Fides)

I quattro candidati presidenziali

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