ASIA/TURCHIA - Fonti turche: politici USA chiedono di assistere al processo contro il pastore evangelico Brunson

mercoledì, 11 aprile 2018 medio oriente   giustizia   evangelici   politica internazionale   geopolitica  

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Ankara (Agenzia Fides) – Alcuni senatori USA hanno fatto giungere al Ministero della giustizia turco la richiesta di essere presenti all'imminente processo contro Andrew Craig Brunson, il pastore evangelico statunitense detenuto in Turchia con l'accusa di connivenza con Hizmet, l'organizzazione del predicatore islamico turco Fetullah Gulen, indicato da Ankara come l'ispiratore del fallito golpe del 15 luglio 2016. L'apertura del processo è fissata per il prossimo 16 aprile Secondo quanto riportato di recente dal quotidiano Habertürk, tra i senatori USA che hanno chiesto di essere presenti alle udienze, c'è anche un ex compagno di studi del pastore Brunson. Le fonti turche non riferiscono il numero dei politici USA che avrebbero inviato la richiesta di partecipare al processo, ma è noto che lo scorso febbraio 78 membri del Congresso e 37 senatori statunitensi avevano sottoscritto una lettera inviata al Presidente turco Recep Tayyip Erdogan con la richiesta di rilasciare Brunson senza condizioni.
Brunson rischia una condanna a 35 anni di prigione, se verranno accolte le accuse di spionaggio e di fiancheggiamento di Hizmet e del Partito del Lavoratori del Kurdistan (PKK), considerato come “organizzazione terroristica” sia dalla Turchia che dagli USA.
La vicenda del pastore evangelico statunitense è divenuta terreno di scontro tra la Turchia di Erdogan e l'attuale Amministrazione USA (vedi Fides 2/10/2017). Già responsabile della chiesa evangelica della Resurrezione a Izmir (Smirne Diriliş Kilisesi), Andrew Craig Brunson era stato convocato dall'ufficio turco dell'immigrazione nell'ottobre 2016, insieme alla moglie, Lyn Norine. Alla coppia era stato inizialmente comunicato l'obbligo di lasciare la Turchia, giustificando tale misura con l'accusa vaga di aver ricevuto fondi dall'estero per finanziare iniziative missionarie e di aver messo a rischio la sicurezza del Paese con le loro attività. Successivamente la stampa turca ha riferito che per il pastore evangelico il decreto di espulsione si era trasformato in arresto, dopo che un testimone segreto lo aveva accusato di appartenere al cosiddetto FETO (acronimo turco di “Organizzazione terroristica Fethullahnista”, definizione con cui gli organi turchi filo-governativi indicano la rete di Gulen). In carcere, Brunson aveva ricevuto le visite di alti esponenti dell'ambasciata USA in Turchia, e anche il Presidente USA Donald Trump aveva richiesto la liberazione del pastore evangelico durante l'incontro avuto nel maggio 2017 alla Casa Bianca con il Presidente turco Erdogan. Lo scorso agosto, dopo l'intervento di Trump, Brunson era stato accusato di crimini ancora più gravi di quelli a lui attribuiti in passato, ed era stato trasferito in un carcere di massima sicurezza, dove sono detenuti alcuni accusati di essere tra i massimi responsabili del fallito golpe del 2016. Poi, lo scorso 28 settembre, lo stesso Erdogan si era dichiarato disposto a liberare il pastore evangelico USA solo se in cambio le autorità statunitensi consegneranno alla Turchia Fethullah Gulen, esule negli USA dal 1999. (GV) (Agenzia Fides 11/4/2018).


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