AFRICA/ETIOPIA - Per la prima volta un Oromo alla guida della coalizione governativa: una svolta nelle crisi?

mercoledì, 28 marzo 2018 politica  

La capitale Etiopica, Addis Abeba

Addis Abeba (Agenzia Fides) - Abiy Ahmed è il primo appartenente agli Oromo, il maggior gruppo etnico dell’Etiopia, a diventare Presidente del Fronte Democratico Rivoluzionario del Popolo Etiopico (EPRDF) la coalizione che guida il Paese dal 1991, e con tutta probabilità verrà presto nominato Primo Ministro in sostituzione di Hailemariam Desalegn, dimessosi lo scorso mese.
Ahmed è stato eletto dal consiglio di 180 membri dell’ EPRDF con 108 voti. Si è speculato per settimane sulla sua possibile elezione al posto di Hailemariam, dato che è il capo del partito etnico Oromo all'interno della coalizione EPRDF. Gli Oromo, la più grande comunità etiopica, protestano da oltre due anni contro il governo dominato dai Tigrini, chiedendo la riforma agraria, la loro piena partecipazione politica e la fine delle violazioni dei diritti umani.
Le autorità hanno reagito con forza alle manifestazioni, interrompendo ripetutamente l'accesso a Internet, vietando l'uso dei social media per documentare i disordini e, alla fine, sono state costrette ad ammettere che dall’agosto 2016 all’aprile 2017 sono morte negli scontri tra dimostranti e forze di sicurezza 669 persone. Nel Paese è ancora in vigore lo stato di emergenza.
Per placare gli animi il governo presieduto da Hailemariam aveva già iniziato a rilasciare prigionieri politici e giornalisti, promettendo di chiudere il famigerato centro di detenzione di Maekelawi. In questi giorni però alcuni dei giornalisti rilasciati sono stati arrestati di nuovo, senza che le autorità abbiano formulato alcuna accusa contro di loro. Nella regione di Oromia inoltre non si sono ancora placate le violenze che hanno costretto circa 10.000 persone negli ultimi giorni a cercare scampo nella città di confine di Moyale in Kenya.
Secondo diversi osservatori eleggendo Ahmed, l'EPRDF spera di evitare la propria disintegrazione e di placare i manifestanti. Ahmed ha in effetti rapporti sia con i giovani Oromo, che animano le proteste, sia con le agenzie politiche e di sicurezza del Paese. Egli inoltre ha una madre cristiana e un padre musulmano e parla fluentemente Amarico, Oromo e Tigrinya, le lingue dei tre principali gruppi etnici dell’Etiopia.
Alcuni però sottolineando che Ahmed ha fondato l’ Information Network Security Agency, l’agenzia di sorveglianza elettronica etiopica, che si serve di sofisticati software e apparecchiature per sorvegliare gli oppositori in patria e all’estero, mettono in dubbio che sia in grado di apportare un cambiamento significativo nella vita politica nazionale. (L.M.) (Agenzia Fides 28/3/2018)


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