AFRICA/SUDAN - Novemila sfollati a causa di scontri sanguinosi tra fazioni

mercoledì, 28 febbraio 2018

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Wadaka (Agenzia Fides) – Centinaia di persone sono rimaste uccise e ferite nel corso di scontri sanguinosi intercorsi di recente tra le due fazioni del Movimento di Liberazione Popolare Sudanese del Nord (SPLM-N), guidate rispettivamente da Abdelaziz Adam El Hilu e Malik Agar nello Stato del Blue Nile. Secondo quanto riporta a Fides una fonte locale, i combattimenti hanno portato allo sfollamento di circa 9.000 persone nell’area di Wadaka, località di El Kurmuk, vicino al confine con il Sud Sudan.
Le due fazioni SPLM-N, attraverso comunicati separati, si sono incolpate a vicenda per l’accaduto. Attivisti e politici hanno espresso preoccupazione per le continue e violente diatribe interne tra le due parti che hanno provocato uccisioni in entrambe le fazioni. Attivisti e politici chiedono l’immediata cessazione delle ostilità e la protezione dei civili.
Le fazioni dell’SPLM-N si sono divise in seguito a una spaccatura della leadership che è iniziata nelle Nuba Mountains, sud del Kordofan, nel marzo 2017, dopo che l'allora vice presidente Abdelaziz El Hilu ha presentato le sue dimissioni.
El Hilu ha accusato il presidente Malik Agar e il segretario generale Yasir Arman di controllare arbitrariamente il movimento ribelle, e di non rappresentare il movimento nei colloqui di pace mediati dall'Unione Africana, in particolare per quanto riguarda la questione dell'autodeterminazione delle Nuba Mountains.
I gruppi politici regionali dell'SPLM-N, l’intero Consiglio per la Liberazione delle Nuba Mountains e una parte del Consiglio per la liberazione del Blue Nile hanno quindi nominato El Hilu presidente della SPLM-N, sollevando Agar e Arman dalle loro posizioni. Varie fazioni dell’ SPLM-N nello Stato del Blue Nile sostengono la leadership originale.
Khartoum combatte l’SPLM-N nel South Kordofan e nel Blue Nile, note anche come le “Due Aree”, dal 2011. Entrambe le fazioni hanno dichiarato il cessate il fuoco unilaterali nel loro conflitto con il governo. (RD/AP) (28/2/2018 Agenzia Fides)


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