ASIA/PAKISTAN - La lunga lista degli accusati di “blasfemia” dal 1988 a oggi: 647 vittime di una legge discriminatoria e spesso strumentalizzata

giovedì, 12 maggio 2005

Lahore (Agenzia Fides) - La lista arriva fino al 647° nome: sono le persone che dal 1988 ad oggi sono state accusate e messe in carcere sulla base della cosiddetta “legge sulla blasfemia” in vigore in Pakistan. Oltre a loro vi sono almeno 20 casi di persone assassinate nello stesso periodo, in seguito alla medesima accusa. Sono i dati resi noti in un rapporto inviato a Fides dalla Commissione Nazionale Giustizia e Pace, della Conferenza Episcopale del Pakistan.
L’articolo 295/c del Codice di Procedura Penale Pakistano, noto come “legge sulla blasfemia” condanna “quanti con parole o scritti, gesti o rappresentazioni visibili, con insinuazioni dirette o indirette, insultano il sacro nome del Profeta”. La pena prevista arriva fino all’ergastolo.
Ma la legge è spesso utilizzata per colpire avversari politici o nemici personali, da musulmani integralisti o per vendette private: in numerosi casi anche i cristiani ne hanno fatto le spese. La Chiesa cattolica pakistana ritiene la normativa “ingiusta e discriminatoria” e ne chiede la completa abrogazione. I cristiani in carcere con l’accusa di blasfemia sono attualmente oltre 80: un numero altissimo se si considera che i cristiani sono una esigua minoranza della popolazione pakistana.
La Commissione Giustizia e Pace ha rilanciato in questi giorni la campagna contro la legge sulla blasfemia in occasione del 7° anniversario della morte di mons. John Joseph, Vescovo di Faisalabad, fiero avversario di questa legge.
Il rapporto della Commissione giunto a Fides informa che il 50% degli accusati sono musulmani, il 37% ahmadi, il 13% cristiani e l’1% indù. I casi sicuramente censiti, ha spiegato Peter Jacob, presidente della Commissione, sono 647, ma si stima possano essere molti di più. Nei processi iniziati a partire dal 1988, 102 persone sono state assolte dalla Corte Suprema del Pakistan. Delle 20 persone uccise, 14 sono musulmane e sei sono cristiane. Fra le persone assassinate dagli integralisti, vi è anche un avvocato ex giudice della Corte Suprema, Arif Huassain Bhatti, che aveva scelto di difendere gli imputati di blasfemia.
In Pakistan, su una popolazione di 155 milioni di persone, i musulmani sono il 97%, in maggioranza sunniti, con il 20% di sciiti. I cristiani sono il 2,5%, fra i quali circa 1,2 milioni di cattolici
(PA)(Agenzia Fides 12/5/2005 righe 28 parole 281)


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